I 90 anni di Teresina Pezzotta: «Nel mio ristorante ho servito il mondo»

LA FESTA. È la capostipite della famiglia Testa, che dal 1992 gestisce La Ciotola di viale Papa Giovanni XXIII. «Ai miei clienti non ho mai fatto mancare affetto e familiarità per farli sentire a casa».

Grande festa per Teresina Pezzotta, capostipite della famiglia Testa, che gestisce dal 1992 il ristorante «La Ciotola» in viale Papa Giovanni XXIII. Ma la storia di Teresina, che domenica 8 ottobre festeggia 90 primavere, parte da molto più lontano. Originaria di Scanzorosciate, nel 1953 ha preso in gestione il Tram Monza insieme al marito Luigi Testa, mentre dal 1954 la coppia ha mandato avanti per 42 anni la trattoria America in via Guglielmo d’Alzano.

Luigi Testa è mancato nel 1989, nella gestione dell’attività sono subentrati i tre figli Pietro, Antonella e Ferdinando, che nel 1992 hanno deciso di aprire «La Ciotola», che prese il nome dalle prime insalate che venivano servite ai tavoli del locale. Il 2023 coincide con il settantesimo anniversario dall’inizio dell’attività nel comparto della ristorazione e, dulcis in fundo, oggi Teresina celebra anche il battesimo del terzo pronipote. «In questi 70 anni abbiamo vissuto l’evoluzione della ristorazione – ricorda Teresina, che oltre ai tre figli ha sei nipoti ed è bisnonna di tre bambini –. Da trattoria vecchio stile abbiamo servito una nuova clientela con tre turni a mezzogiorno tra operai, insegnanti e impiegati». Il viso di Teresina si illumina quando pensa ai commensali ospitati in decenni di attività. «Ai miei clienti non ho mai fatto mancare affetto e familiarità per farli sentire a casa – prosegue –. Da noi non hanno mangiato gli eschimesi, ma per il resto abbiamo servito tutte le nazionalità del mondo e la domenica a pranzo i piatti tipici bergamaschi attiravano gente da tutta Italia».

«Tanti gli artisti dal Donizetti»

I ricordi più belli tornano alla trattoria America «quando arrivavano attori, ballerini e concertisti del teatro Donizetti. Noi eravamo aperti fino a tardi, pronti ad accoglierli a braccia aperte. Ricordo Liliana Cosi, Erminio Macario, Gino Bramieri e Massimo Dapporto». Sulle pareti de «La Ciotola» fanno bella mostra articoli autografati e ricordi di attori e ballerine truccate che «dal teatro Donizetti arrivavano all’America. Ho tantissime dediche e in un’occasione fui anche invitata allo spettacolo da Liliana Cosi: sono arrivata in teatro con il grembiule e, non appena si è aperto il sipario, sono arrossita perché erano tutti in abito da sera. Conservo tantissimi ricordi, scritti in tutte le lingue, fra i quali una lettera di ringraziamento scritta da alcuni professori cinesi che ogni giorno mi disegnavano su un foglio cosa volevano mangiare per cena».

Un tempo ci si capiva anche senza conoscere benissimo i termini stranieri e al massimo si invitavano i clienti in cucina per poter mostrare loro i piatti offerti dal menu. I ricordi si mischiano alla nostalgia d’altri tempi «Ci si voleva bene – commenta –, c’era più amore e tra commercianti si collaborava di più. Oggi ci sono meno famiglie e molti più turisti, ma purtroppo anche il viale è cambiato: un tempo era molto più curato e ben frequentato».

Teresina si è vestita di tutto punto per l’intervista, accompagnata dalla figlia Antonella, vera oste de «La Ciotola», che ci svela come, ancora oggi, la mamma (soprannominata la «Queen», vista la somiglianza con la Regina Elisabetta) è ancora presente tra i suoi amati clienti. Tra casoncelli, foiade, risotto al Valcalepio, nusecc, spalla di Schilpario e l’immancabile coniglio al caffè, il tempo pare non essersi mai fermato. Tanti auguri Teresina.

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