Il Centro didattico produzione musica cerca casa. E lancia un format su Bergamo Tv

FORMAZIONE E SHOW. Claudio Angeleri con il Comune sta cercando una nuova sede: «Ci vorranno mesi per il trasloco e gli adattamenti necessari, il tempo è poco».

Il 2023 è stato un anno ricco di novità e iniziative per il Centro didattico produzione musica. Molte si sono già realizzate nell’ambito della Capitale della Cultura, altrettante sono in programma fino a dicembre. Il presidente Claudio Angeleri, jazzista, compositore e anche promotore appassionato e competente della vita culturale bergamasca, ha però un cruccio: chiusi i contratti d’affitto della sede di via De Amicis, il Cdpm dovrà in fretta cambiare sede, entro il luglio prossimo. E il tempo stringe.

«È una necessità molto concreta da cui dipende il nostro futuro», spiega: «Tra un anno dovremo lasciare definitivamente la sede attuale ma dobbiamo muoverci già quest’autunno, ci vorranno dei mesi per fare il trasloco e per adattare il nuovo edificio alle nostre esigenze tecniche. Già da due anni stiamo studiando insieme al Comune di Bergamo – al quale ci lega una convenzione - una alternativa idonea, che consenta non solo di proseguire le attività che svolgiamo da 36 anni, ma anche di inaugurare nuovi dialoghi con altre discipline e linguaggi espressivi. Il Cdpm da tempo ha assunto un approccio molto multidisciplinare all’esperienza artistica, non facciamo solo musica e formazione ma, per esempio, videomapping, conferenze culturali. Vogliamo dialogare sempre di più con altri protagonisti della cultura cittadina. Dopo tante rassegne, festival, laboratori - ricordo 16 edizioni di Notti di Luce, di cui sono stato direttore artistico - l’esperienza non ci manca, e vorremmo condividerla con altre realtà disponibili a mettersi in gioco. Il Cdpm è un luogo aperto al territorio. Ormai è più quello che facciamo all’esterno di ciò che trova normalmente sede in via De Amicis».

Il Centro ha bisogno di «una sede adeguata» non piccola: circa 500 metri quadrati. Ci saranno problemi di insonorizzazione, lavori da mettere in cantiere. Vorrebbe riaprire in una zona centrale, proprio per confermare la propria natura di polo dello spettacolo a più facce, oltre che di sede per la formazione degli insegnanti e di sperimentazione didattica, e implementare la vocazione di luogo d’incontro. E questa potrebbe essere davvero una chance «evolutiva», anche per la città: «Il sindaco Gori - spiega Angeleri – è molto coinvolto con noi in questa ricerca, entro novembre però dovremmo prendere una decisione. Non vogliamo rischiare che un ritardo finisca per bloccare poi la nostra attività didattica. Ma ho fiducia che scioglieremo presto anche questo nodo».

Il Cdpm ha legami vari e stretti con il territorio, con le scuole pubbliche, con altre associazioni: Angeleri ricorda «al Teatro Sociale, lo scorso 29 gennaio, l’inaugurazione della Capitale della Cultura: una vera festa della città che è continuata in Piazza Vecchia e sulla Corsarola, con le incursioni della marchin’ band diretta da un nostro ex allievo, Nicola Regonesi».

Lei non disdegna iI mezzo televisivo.

«Per quest’anno abbiamo ideato e realizzato insieme a Bergamo Tv un ciclo di trasmissioni dedicato alla canzone, un nuovo format che andrà in onda nei prossimi mesi. I protagonisti sono tutti cantanti under 25, selezionati tra i nostri migliori allievi, e si esibiranno rigorosamente dal vivo accompagnati da una band “residente” della trasmissione. Tutti i ragazzi e le ragazze cantano davvero, nel senso che non utilizzano alcun aiuto tecnologico - l’ormai famoso autotuner - che sistema l’intonazione».

Se ne è parlato molto quest’estate, dopo il video di Sfera Ebbasta che senza quell’aggeggio stonava alla grande. Ma il suo amico e collega Gabriele Comeglio, proprio su queste colonne già un anno fa ci aveva avvertito che tanta musica di oggi è quanto mai «artificiale».

«La scommessa, con Bergamo Tv, è quella di accostare melodie senza tempo, che fanno parte della tradizione pop italiana, a brani originali o più recenti, ma proponendoli appunto semplicemente “dal vivo”, nel modo più naturale possibile. Devo ringraziare a questo proposito Sergio Villa, direttore di rete e ideatore del format, il regista Nicola Tironi e la squadra di cameramen e tecnici del suono di grande professionalità e disponibilità».

Il rapporto con le scuole è cresciuto.

«Da diversi anni, insieme al Comune di Bergamo e alla Fondazione Teatro Donizetti abbiamo creato una rete di 32 istituti comprensivi che partecipano alle nostre lezioni-concerto di Bergamo jazz, con numeri importanti: ogni anno oltre 2.300 studenti delle primarie e secondarie. Negli ultimi anni abbiamo voluto rendere ulteriormente protagonisti i ragazzi portando sul palco le formazioni corali e di ensemble a percussione accanto a jazzisti professionisti di valore come Emilio Soana, Gianluigi Trovesi, Comeglio stesso. L’idea è stata presentata alla fiera nazionale di Firenze «Didacta», promossa dal ministero, è piaciuta molto e si è subito estesa a macchia d’olio in tutta Italia. Insieme ad Angelo Bardini, di Indire, abbiamo creato una rete nazionale di quasi un centinaio di istituti distribuiti in 15 Regioni, che si è messa in moto durante il Jazz Day Unesco con concerti, laboratori, corsi, insieme ai docenti delle scuole e i nostri esperti. All’Auditorium Modernissimo di Nembro il 30 aprile, giornata mondiale del jazz, si sono esibiti più di 100 musicisti, ognuno con progetti originali, e anche nuovi dischi in uscita: ricordo tra tutti l’ensemble Kimeia di Alessia Marcassoli e Marco Scotti, i quartetti di Nicholas Lecchi - che ora è in tour con Gianni Morandi - e il pianista Alex Crocetta. Tutti presenti con dischi nuovi di zecca».

Avete solidi rapporti anche con istituzioni universitarie di altre città.

«Scienze della formazione di Roma 3 aveva necessità di realizzare un master di secondo livello per docenti sulla musica d’insieme in un territorio vivace, ricco di opportunità e organizzato come il nostro. Ci ha quindi chiesto di poter svolgere nella sede Cdpm i corsi pratici d’insieme tenuti da Enrico Intra, Paolo Damiani, Tullio de Piscopo e Gianluigi Trovesi, con il mio coordinamento didattico, rivolti a docenti diplomati provenienti da tutta Italia, con cadenza mensile, per un anno intero. È l’unico in Italia di questo tipo».

Lei è diventato anche presidente neonata Associazione Nazionale Scuole Jazz e musiche audiotattili.

«Un progetto di cui si parlava da tempo. Il jazz day e gli incontri di quest’anno lo hanno reso possibile. È un organismo che riunisce le scuole di musica del terzo settore, cioè delle associazioni culturali no profit. Secondo un’indagine dell’Università di Bologna, si tratta di una platea nazionale di un milione di studenti e 100 mila insegnanti. È proprio questo movimento che nasce dal basso a diffondere la cultura musicale nel nostro paese, forma il pubblico e consente ai Conservatori di poter contare su studenti già formati e preparati che possono poi arrivare a una laurea in soli tre o cinque anni. L’offerta rivolta dalle scuole di musica agli studenti con disabilità (25 mila) e di origine straniera (50 mila) testimonia l’impatto sociale e culturale di questo settore. Vorremmo fare sistema per la musica in Italia tra pubblico e terzo settore, e poi essere riconosciuti formalmente dai ministeri e dalle Regioni. La Lombardia è tra le poche a non avere ancora una legge sulle scuole di musica. Ho trovato molta disponibilità e volontà politica in tal senso e stiamo operando in vari gruppi di lavoro. Bergamo del resto è già in prima linea nel mondo della scuola grazie all’assessorato all’Istruzione del Comune che promuove il 24 e 25 novembre prossimi gli Stati Generali della Scuola Digitale, a cui parteciperemo sia come Cdpm sia come Ansj con un laboratorio condotto da me e Trovesi».

Concerti in arrivo?

«Domenica 10 settembre alle ore 18 - ingresso libero - terremo l’evento conclusivo della mostra del Comune di Bergamo nei nuovi spazi culturali attivati a Palazzo della Libertà (“Bergamo ’23. Visioni per un futuro presente”), proponendo una nuova edizione multidisciplinare delle “Città invisibili” di Italo Calvino nel centenario della sua nascita. Con questo spettacolo abbiamo partecipato al festival “Calvino: 100 anni 100 eventi” a Castiglione della Pescaia dedicato al suo celebre cittadino. Oltre ai suoi testi, abbiamo aggiunto alcune liriche del poeta e scrittore bergamasco Oscar Locatelli».

E in sala di incisione?

«A breve sarà pubblicato un cd del concerto che ho registrato insieme a Gianluigi Trovesi dal vivo lo scorso 20 maggio, per celebrare otto personaggi celebri della cultura di Bergamo e Brescia».

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