Il «mistero» di De Ketelaere non è un mistero: dai dati la ragione della rinascita dal Milan all’Atalanta

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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“L aced up, ready to light the way!”. Il 3 agosto 2022 il Milan annunciava così l’acquisto più oneroso della sua campagna estiva. In quel mercoledì afoso era sbarcato a Milano il trequartista belga Charles De Ketelaere, e il Milan, che su di lui aveva investito una cifra pari a 35 milioni si aspettava tanto, così tanto da usare lo slogan che abbiamo riportato sopra, e che in italiano suona così : “Pronto a illuminare la via!”. La dirigenza del Milan, che all’epoca per quel che riguardava le operazioni di mercato aveva Maldini al suo timone, aveva inseguito per tutta l’estate Charles in una trattativa andata per le lunghe con il club Bruges, proprietario del suo cartellino. Nei giorni che avevano preceduto il suo approdo a Milano, la faccia di De Ketelaere aveva continuato a campeggiare sulle prime pagine dei quotidiani sportivi. Un giorno il suo arrivo sembrava imminente, il giorno dopo la trattativa si complicava, e così di seguito, aumentando in modo spropositato le aspettative sul giovane talento belga. A queste si dovevano poi aggiungere le ambizioni spropositate e tipiche dei club metropolitani di Serie A, che da decenni non siedono al tavolo delle big d’Europa, non determinano le sorti del mercato, non attirano i top players già affermati, e hanno buchi di bilancio giganteschi, ma che nonostante questo hanno ambizioni e boria smisurate. Una specie di disconnessione dalla realtà: ci si pensa top club, anche se la realtà suggerirebbe anni di prudenza a livello di investimenti, fatti tuttalpiù su giovani promesse.