La mappa dei reati: dai +249 di Orio ai -116 di Albino - I grafici

DATI 2022. Denunciati 39.691 episodi, 36 ogni mille abitanti. La Prefettura: «Non ci sono criticità, bene le telecamere».

Ogni giorno a Bergamo e provincia vengono denunciati, in media, 108 reati: un dato riferito al 2022 e che sembra elevato, ma che in realtà è in linea con quello dell’anno precedente, quando i bergamaschi avevano denunciato 107 reati in media al giorno. I numeri assoluti raccolti dalla Prefettura riferiscono di 39.691 reati denunciati lo scorso anno, contro i 39.195 del 2021, con un aumento di 496. Confrontando il dato ogni mille abitanti, lo scorso anno i reati sono stati 36,1 e nel 2021 erano stati 35,6. Numeri inevitabilmente in crescita rispetto agli anni della pandemia, quando anche il numero di reati denunciati registrò – in una Bergamasca pesantemente colpita dal virus – una consistente flessione, ma nemmeno ancora tornati ai livelli delle annate prima del 2020, appunto l’anno nero del Covid-19.

Interessante è piuttosto analizzare i reati Comune per Comune, non tanto per stilare una classifica dei paesi dove si delinque di più e di quelli dove si delinque di meno – anche perché il dato complessivo comprende davvero ogni genere di reato –, visto che la stessa prefettura sottolinea come «la situazione relativa all’ordine e alla sicurezza pubblica nel territorio non presenta particolari profili di criticità», quanto piuttosto per fornire una fotografia il più possibile oggettiva del fenomeno. A livello di numeri assoluti è inevitabile una correlazione tra delittuosità e dimensione demografica.

La mappa

Nei Comuni con più abitanti i reati denunciati sono inevitabilmente maggiori: per questo è poi fondamentale andare a confrontare il dato riferito a ogni mille abitanti. A Bergamo città sono stati denunciati lo scorso anno 9.157 reati, contro gli 8.987 del 2021, con una crescita di 170 reati in un anno: ogni mille abitanti l’anno scorso sono stati compiuti 78,5 reati, mentre nel 2021 erano stati 75,1. Un dato comunque ben superiore al doppio della media provinciale. A Treviglio, seconda città della Bergamasca come numero di abitanti (ha di recente superato quota 31mila), 1.768 reati, pari a 60,8 ogni mille abitanti, mentre nel 2021 erano stati 1.784, dunque 16 in meno e pari a 61,4 ogni mille abitanti. A Seriate si è scesi da 1.436 a 1.393 reati (-43) e da 59,1 a 57,3 ogni mille abitanti.

Ma a livello assoluto, dove si sono registrate le variazioni maggiori in un anno?

Il numero più alto non sono i 170 reati in più di Bergamo città: il record spetta a Orio al Serio, dove i reati sono cresciuti in un ano di ben 249, con un dato ogni mille abitanti – complice la presenza dell’aeroporto che acuisce esponenzialmente i numeri – salito da ben 539,95 a 682. Seguono Curno, dove i reati denunciati sono aumentati di 181, Grumello di 151, Il comune dove si è registrato il calo maggiore di reati nel confronto tra i due anni è invece Albino, con meno 116 reati denunciati e un calo del dato ogni mille abitanti da 36,2 a 29,8 in dodici mesi. Da segnalare anche il calo di Calusco (-70), Ponteranica (-65), Gandino (-64) e San Pellegrino Terme (-50).

Dalla Prefettura spiegano che la situazione «è attentamente monitorata in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Giuseppe Forlenza e del quale fanno parte il Presidente della Provincia, il sindaco di Bergamo e i rappresentanti provinciali delle forze dell’ordine. La partecipazione di altri enti, uffici e istituzioni viene integrata, di volta in volta, in relazione alle specifiche tematiche oggetto di trattazione». Vi è poi un comitato «ristretto» per le «riunioni tecniche di coordinamento» con i soli rappresentanti delle forze dell’ordine. «Numerose sono le strategie di intervento, individuate dal prefetto e condivise con i componenti del comitato – rilevano ancora dalla Prefettura –, volte a prevenire e contrastare i fenomeni delittuosi, quali i reati contro la persona e quelli predatori». Nelle zone più a rischio, come la stazione ferroviaria di Bergamo, «sono stati previsti moduli coordinati di controllo del territorio, attuati dalle forze dell’ordine con il supporto della polizia locale». Le situazioni di «degrado urbano e sociale» sono state affrontate con il supporto degli stessi Comuni e con i rappresentanti del tessuto economico della provincia. con l’obiettivo di «prevenire l’emergere di situazioni di illegalità, comprese quelle connesse ai mutamenti economici e sociali e alle dinamiche operative del crimine», comprese le violenze di genere.

L’importanza della videosorveglianza

Importante poi, per la Prefettura, l’uso e l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza: lo stesso prefetto «ha ribadito che la finalità di prevenzione deve essere perseguita nel rispetto della privacy, conciliando le esigenze di sicurezza primaria assicurate dalle forze di polizia con l’evoluzione dell’attuale sistema di sicurezza, che prevede sempre più il ricorso a forme di sicurezza partecipata e sussidiaria». Risale a gennaio un progetto pensato per incrementare la sicurezza reale e quella percepita: si tratta del protocollo «Mille occhi sulla città», siglato tra la prefettura e gli istituti di vigilanza privata della provincia per «valorizzare l’attività di osservazione e controllo delle guardie giurate per una collaborazione informativa con le forze di polizia». Vi è poi il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario, per contrastare il quale «è emersa l’esigenza di procedere all’implementazione delle attività dei posti di polizia negli ospedali bergamaschi». Il primo di questi è stato attivato il 9 maggio scorso dalla polizia di Stato al Pronto soccorso dell’ospedale di Treviglio, dove operano tre poliziotti del locale commissariato di pubblica sicurezza.

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