Milan-Atalanta 1-1, match analysis. Pressione a vuoto, Gasp vira sulla difesa posizionale (non bella, ma funziona)

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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I l tour de force dell’Atalanta è ufficialmente iniziato. Nella serata di domenica la squadra di Gasperini, sfidando a San Siro il Milan di Pioli, è entrata in quella che sarà con ogni probabilità la parte decisiva della sua stagione. Nel giro di un mese e mezzo, e dopo una lunga serie di scontri diretti, la classifica dell’Atalanta sarà più delineata, ed i nerazzurri conosceranno il loro destino anche per quel che riguarda la Coppa Italia, e l’Europa League. Solo a quel punto gli obbiettivi saranno più chiari, e si potrà quindi ragionare su dove concentrare gli sforzi. Fino ad allora, ogni partita dovrà essere affrontata con la giusta concentrazione e senza nessuna distrazione di sorta. Così ha fatto l’Atalanta di Gasperini nella partita di San Siro, dove i nerazzurri hanno strappato un pareggio al Milan al termine di una gara combattuta, e dove a mettersi in mostra, non è stato per una volta l’attacco nerazzurro, ma bensì l’ordinata fase difensiva della squadra di Gasperini.

La solita occhiata al confronto statistico di pre-gara, ci faceva capire di essere di fronte ad un “big match”, dove le differenze maggiori le si trovavano nei dati relativi al possesso palla (maggiore quello dei rossoneri), nel numero totale di palle perse e recuperate, la cui differenza però era anche in questo caso simile per entrambe (-19 per il Milan; -18per l’Atalanta), e nel numero dei duelli ingaggiati (+31 in favore dei nerazzurri). Per il resto, dati simili e da “grandi” club.