Atalanta, non va disprezzato l’8° posto. Ora ripartire motivati

Premessa: sabato sera l’Atalanta avrebbe potuto battere l’Empoli 5-0 che non sarebbe servito a conquistare un posto nella prossima Conference League. I nerazzurri hanno avuto la sfortuna di incrociare nell’epilogo del campionato la Juve imbarazzante degli ultimi turni – da quando era matematicamente sicura di essere in Champions – e purtroppo si prospettava un solo un pronostico nella schedina di Firenze: 1. Con i bianconeri già in vacanza era prevedibile che la motivata Fiorentina avrebbe vinto la partita, com’è puntualmente avvenuto.

Ma l’Europa era in realtà sfumata prima, dal momento in cui l’Atalanta non era più padrona del proprio destino, bensì dipendeva anche dai risultati delle rivali. Il disgraziato girone di ritorno spiega tutto. Il bilancio finale può deludere a fronte delle aspettative stagionali e soprattutto di un girone di andata da record (si arrivò a parlare persino di lotta scudetto: i numeri lo autorizzavano, non gli effettivi rapporti di forza con le altre big). Dopo cinque anni di sfide internazionali ci si era abituati bene e francamente nessuno si aspettava il crollo nel 2022. Eppure, se inserito in un contesto più ampio come la storia del club, quel bilancio finale non è così negativo: un ottavo posto a Bergamo – dove la parola d’ordine all’inizio di ogni annata è «primo: salvarsi», pur con tutta la scaramanzia che volete – non va mai disprezzato. I tifosi – da applausi – l’hanno capito, dimostrando grande maturità.

Salvo colpi di scena, si ripartirà con Gasperini alla guida della squadra e sarà importante che il mercato gli consegni una rosa di qualità e motivata, intervenendo là dove un certo logorio, o prestazioni al di sotto delle attese, hanno inciso in maniera determinante (al netto di infortuni, Covid, torti arbitrali...).

E per la società è un segnale confortante. E incoraggiante.Ora il rovescio della medaglia dell’Europa mancata può riservare il vantaggio di lavorare meglio sul campionato senza lo stress degli innumerevoli turni infrasettimanali di una coppa (anche se non va sottaciuto che le motivazioni internazionali possono restituire un entusiasmo contagioso anche per la Serie A). Salvo colpi di scena, si ripartirà con Gasperini alla guida della squadra e sarà importante che il mercato gli consegni una rosa di qualità e motivata, intervenendo là dove un certo logorio, o prestazioni al di sotto delle attese, hanno inciso in maniera determinante (al netto di infortuni, Covid, torti arbitrali...). La parola a Tony D’Amico, che sarà il successore di Sartori, Congerton e Luca Percassi.

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