Le Coppe esaltano chi le gioca. E l’Atalanta lo sa

IL COMMENTO. Le coppe europee logorano chi non le gioca. È la riflessione spontanea che emerge dopo la quinta giornata di campionato, visto come hanno risposto alle fatiche internazionali Milan, Inter e Atalanta, mentre la Juventus – unica big ad avere tutta la settimana a disposizione per concentrarsi solo sulla Serie A – ha rimediato una figuraccia storica, perdendo col Sassuolo (sabato presentatosi al cospetto dei bianconeri con 3 punti in quattro giornate contro i 10 della Signora) a colpi di papere e autogol: alla faccia dell’attenzione e della meticolosa preparazione mirata sul singolo impegno.

L’Atalanta era chiamata scardinare l’assetto difensivista del Cagliari: ci è riuscita con una facilità disarmante, oltre le aspettative, viste le occasioni da gol che si è procurata. La botta di entusiasmo portata dalla vittoria sul Raków Czestokowa in Europa League ha generato il suo benefico effetto. È vero, i polacchi si sono dimostrati lo sparring modesto che si preannunciava, ma averli battuti partendo in testa al girone europeo ha ridato alla squadra quello slancio che Gasperini si aspettava in vista del campionato, che al momento è più impegnativo della coppa se si vuole puntare ai piani alti della classifica. Ed è bello vedere che il riscatto dopo la sconfitta in casa della Fiorentina sette giorni prima porta la firma innanzitutto di Lookman, che già proprio in Toscana aveva rotto il ghiaccio.

Ora che Scamacca mancherà per alcune settimane a causa dell’infortunio muscolare alla coscia sinistra, c’è bisogno più che mai del ritorno in grande stile del nigeriano, già capocannoniere nerazzurro la scorsa stagione. Lookman ieri non ha solo segnato la rete del successo ma già prima di far centro aveva colpito la traversa, dopo un ubriacante slalom in area, e successivamente aveva severamente impegnato Radunovic, dimostrando la vivacità ritrovata sotto porta. Il raddoppio di Pasalic nella ripresa è un’ulteriore nota di conforto sull’importanza di avere in rosa il croato.

Ma non c’è tempo per adagiarsi sugli allori. Il tour de force che durerà fino a domenica 8 ottobre non dà tregua: mercoledì è di nuovo campionato, a Verona, e domenica a Bergamo arriva la Juve: non illudiamoci che sia quella di Reggio Emilia, altrimenti sarebbe un diabolico perseverare.

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