L’11% della popolazione italiana alle prese con l’obesità

IL FENOMENO. L’obesità è una malattia cronica, seria e debilitante, che colpisce circa l’11% della popolazione italiana, un numero peraltro in costante aumento. L’eccessivo peso corporeo determina importanti alterazioni sia fisiche sia psicologiche, e condiziona, spesso in modo significativo, la vita di chi ne è affetto.

La buona notizia, però, è che l’obesità si può curare anche con la chirurgia bariatrica. L’importante è affidarsi a centri che abbiano una solida esperienza e specifiche competenze nel campo. Ne parliamo con il professor Stefano Olmi, responsabile dell’Unità di Chirurgia generale e oncologia, Centro di chirurgia laparoscopica avanzata e Centro dell’Obesità del Policlinico San Marco in provincia di Bergamo, dal 2016 centro di eccellenza Sicob - Società italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche.

Professor Olmi, quali sono i rischi correlati all’obesità?

«L’obesità non è solo una malattia di per sé, come ormai riconosciuto, ma a sua volta può favorire la comparsa di altre patologie. L’eccesso di peso va a sovraccaricare le articolazioni e la colonna vertebrale. Inoltre, condiziona il riposo notturno, determinando la cosiddetta sindrome delle apnee ostruttive nel sonno. A causa dell’obesità, inoltre, si sviluppano anche malattie metaboliche gravi che facilmente diventano croniche e difficilmente sono risolvibili con la terapia medica. Ipertensione, malattie cardiovascolari e diabete mellito sono solo alcune tra le più importanti malattie favorite e aggravate dall’obesità. Infine, chi soffre di obesità patologica ha un rischio aumentato di sviluppare neoplasie (colon, mammella), reflusso gastro-esofageo (si associa al 30% dei pazienti), problematiche urologiche, dermatologiche e psichiatriche».

Quando è indicata la chirurgia bariatrica?

«Secondo le direttive dell’American Society Metabolic and Bariatric Surgery e della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità, il trattamento chirurgico bariatrico viene indicato quando il paziente presenta un’obesità patologica severa, ovvero quella forma di obesità con indice di massa corporea (IMC o BMI) >40 oppure quando è compreso tra 30 e 39 ed è associato almeno a 1 patologia importante correlata all’obesità: ipertensione arteriosa, diabete mellito, apnee notturne, patologie articolari, etc. L’età dei pazienti candidabili all’intervento chirurgico va dai 18 ai 68 anni. L’intervento chirurgico può essere considerato nei pazienti con un BMI tra 30 e 35 e nei pazienti al di sopra dei 65 anni solo qualora vi sia l’approvazione di un apposito team multidisciplinare, composto da diverse figure professionali (anestesista, chirurgo, medico internista) che, dopo aver accertato la presenza di una ridotta qualità di vita data dall’obesità e dalla presenza di comorbidità derivanti, valutano il rapporto rischio-beneficio della procedura chirurgica e forniscono il nulla osta all’intervento».

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