Disordini ultrà prima di Atalanta-Lecce: 70 denunciati tra bergamaschi e pugliesi

Stadio. Identificati in tempi record dalla polizia i partecipanti agli scontri in città del 19 febbraio. In arrivo i Daspo. Un quarantenne venne arrestato per aver aggredito il dirigente della Digos.

Una settantina di ultrà sono stati denunciati per gli scontri prima della partita Atalanta-Lecce dello scorso 19 febbraio, quando un supporter nerazzurro venne arrestato in flagranza per avere aggredito il dirigente della Digos di Bergamo. Ora le indagini proprio della Digos della questura cittadina hanno – in tempi decisamente record – permesso di identificare i tifosi ospiti che, da via Buttaro, avevano tentato lo scontro con un gruppo di atalantini e con le forze dell’ordine, venendo poi dispersi da queste ultime. Subito dopo un centinaio di loro erano stati identificati mentre percorrevano viale Giulio Cesare, diretti al Gewiss Stadium, e venerdì sono arrivate le denunce.

Lo scorso 19 febbraio le ore che avevano preceduto la partita in calendario per la Serie A erano state piuttosto movimentate, non solo attorno allo stadio. In particolare, nei pressi del rondò di Monterosso una ventina di tifosi atalantini avevano tentato lo scontro con le forze dell’ordine in tenuta antisommossa e che si trovavano in zona a seguito di un altro episodio: poco prima, infatti, alcuni tifosi del Lecce avevano abbandonato i minivan con cui erano giunti a Bergamo e, anziché seguire il percorso stabilito per raggiungere lo stadio e assistere al match con l’Atalanta, si erano sparsi nella zona di via Buttaro, tentando di scontrarsi prima con gli ultrà avversari lì incrociati e poi con le forze dell’ordine. Tentativi tutti spenti sul nascere proprio per l’intervento di polizia e carabinieri.

Era seguito il successivo tentativo, messo in atto da una ventina di atalantini, di aggredire le forze dell’ordine: era rimasto ferito il dirigente della Digos, finito in ospedale con cinque giorni di prognosi, ed era stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale il quarantenne bergamasco residente fuori provincia. Non solo. A quel punto gli altri ultrà nerazzurri avevano tentato di nuovo di accerchiare le forze dell’ordine per liberare l’amico. Anche questo si era però rivelato un tentativo vano.

Nei giorni successivi la Digos ha visionato le immagini di svariate telecamere della zona e ricostruito l’accaduto. Ora, da quanto si apprende, sono arrivate le 70 denunce – anche se l’attività della questura è ancora in corso –, che riguardano soprattutto ultrà del Lecce, ma anche alcuni atalantini. Ora dovrebbe scattare nei confronti dei denunciati anche il Daspo, con il divieto di avvicinamento alle strutture sportive quando sono in corso partite. Proprio alla relazione della Digos di Bergamo culminata con la settantina di denunce si fa riferimento in un ricorso al Tar presentato dal prefetto di Milano contro la vendita dei biglietti ai residenti a Lecce e provincia per la partita contro l’Inter in programma oggi. Ricorso in cui l’ha spuntata, però, il club pugliese, che ieri in una nota ha comunicato che «il Tar Lombardia ha rigettato, con ampia e articolata motivazione, la richiesta con cui il prefetto di Milano» aveva «chiesto di revocare la decisione adottata dal Tar stesso», ovvero di consentire la vendita dei biglietti ai residenti a Lecce e in provincia.

Il divieto di trasferta a Milano è stato ritenuto incongruo dal Tar perché, «risalendo da un episodio circoscritto e circostanziato nell’ambito di una diversa manifestazione sportiva (Atalanta-Lecce) si fa conseguire un pericolo di scontri violenti nella partita tra il Lecce e l’Inter, laddove la stessa logica seguita condurrebbe all’inammissibile conclusione di ritenere la tifoseria del Lecce pericolosa in quanto tale e non in relazione alle sole circostanze nelle quali sono avvenute gli scontri».

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