Martina, un salto nel futuro
Lungo da record con vista Tokyo

Per l’atleta bergamasca Caironi, a Jesolo titolo italiano e primato mondiale non omologabile: «Bene in prospettiva». E Tapia si conferma re del disco.

Et voilà, Martina Caironi vola definitivamente oltre il passato recente. I Campionati italiani assoluti di atletica paralimpica di sabato 12 settembre incoronano la 31enne delle Fiamme Gialle, che nel day after il titolo sui 100 metri cala il bis nel salto in lungo con una prova monstre: cinque metri tondi tondi al sesto e ultimo tentativo, primato mondiale di categoria T63 eguagliato, inficiato però da un vento oltre la norma (+3,3 m/s) che non rende la performance omologabile: la donna bionica avrebbe pareggiato sé stessa, dal momento che oltre il muro dei quattro metri era andata per la prima volta a Grosseto, nel giugno del 2019.

Sono quisquilie statistiche al cospetto del vero senso della due giorni tricolore, che ha suggerito che dopo oltre un anno di inattività, la bicampionessa paralimpica è ufficialmente tornata, e in prospettiva di Tokyo 2021 può iniziare a rincorrere una doppietta (100 metri e lungo) senza precedenti nel già ricchissimo albo d’oro: «Sono soddisfatta di aver ripreso il volo - ha detto al termine al termine di una prova in progressione all’insegna della regolarità: era partita da 4,51, a seguire 4,67, 4,53, 4,63, 4,58 prima dell’exploit all’ultimo salto -. Ho utilizzato una nuova protesi che promette davvero bene in prospettiva».

La kermesse tricolore ha sancito anche il ritorno in pedana di Oney Tapia (Fiamme Azzurre), vice campione paralimpico e iridato in carica nel lancio del disco F11: per il 44enne italo-cubano trapiantato a Sotto il Monte, ennesimo titolo con la misura di 41,34, con vantaggio monstre sulla concorrenza (oltre 12 metri sul primo inseguitore, il marchigiano Fausto Morlacco) nonostante una preparazione ridottissima a causa di un problema muscolare al polpaccio destro: da valutare la sua presenza ai campionati di società d’inizio ottobre, che chiuderanno la stagione.

A esserci di sicuro a quella manifestazione sarà l’Omero Bergamo, i cui sorrisi sembravano bucare le mascherine in voga come l’ultima tintarella di stagione dalle parti dell’Armando Picchi di Jesolo (dove si è gareggiato a porte chiuse). Il bottino complessivo della due giorni è stato di 13 primi, 4 secondi e 7 terzi posti. Detto a parte di Valentina Petrillo, di seguito tutti i medagliati della giornata conclusiva con le rispettiva specialità. Oro: Filippo Pezzotta (800 e 1.500 T13), Riccardo Oliva (10.000 metri T13 con argento nei 5.000), Makhoudia Mbengue (lungo T11 con bronzo nei 200). Matteo Comi (400 T12). Daniel Ferdinand Runco (400 e 200 T13). Norbert Casali (800 T12, con bronzo nei 1.500). Argento: Matteo Tassetti (lungo T11). Christian Belotti (giavellotto T11). Bronzo: Dario Merelli (giavellotto T 11).

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