Rovelli alla Mil ’Kil: sono tornato
«Faticherò pensando a Bergamo»

Roberto Rovelli è partito con due giorni di ritardo sulla concorrenza, dettaglio cronologico quando di mezzo c’è una sfida più grande: «Faticherò per un pezzo di Bergamo e per dimostrare a me stesso che sono tornato: l’obiettivo è arrivare al traguardo in tempo».

Lo attenderanno sino al 28 giugno a Canet, nel sud della Francia, da dove nel tardo pomeriggio di ieri è partito da Saint Malò, 1000 chilometri più a nord, al confine della Normandia.

La sfida si chiama Mil’Kil-1000 km de France, la nuova avventura di uno degli Iron Man dello sport bergamasco. L’ultima della serie è datata 2016, da allora la sua battaglia è stata quella di avere la meglio su un cuore rivelatosi ballerino. «Ho subito due interventi e ora ho sei stent coronarici – dice il 56enne di Suisio, ingegnere nella vita di tutti i giorni –. L’ultima sistematina me l’hanno data a gennaio: ma fermo io non so stare, spero che l’esperienza accumulata nel tempo mi dia una mano».

Vero, Rovelli non è certo nuovo a sfide apparentemente impossibili. L’ultima fu la Transpirenaica, 866 km e 70mila metri di dislivello, nella primavera del 2016. Prima c’erano state, tra le altre, la Mountain Spine Race (tra le montagne di Scozia e Inghilterra) e il prestigioso Tor des Géants. La gara di questi giorni si annuncia sui generis almeno sotto due punti di vista: «Sarà la più lunga sotto il profilo chilometrico – spiega Rovelli –. E poi da vivere completamente in solitaria». Già, la prima ultramaratona post pandemia ha 35 partecipanti da tutta Europa e Rovelli sarà uno dei 14 che vi parteciperanno in modalità «solo», ovvero senza assistenza. Ci saranno lui, la sua ombra e uno zaino di 10 kg (da trainare) con all’interno un sacco a pelo e l’essenziale per un viaggio che sarà un po’ anche dentro sé stesso. «Ho utilizzato il lockdown per allenarmi – spiega Roberto –. Nei 200 metri del cortile di casa mia, in due mesi, ho percorso circa mille chilometri, sperando che questo evento non fosse annullato».

L’ok è arrivato una decina di giorni fa, e da allora la prima sfida è stata capire come organizzarsi logisticamente. La Mil ’Kil-1000 km è partita nella mattinata di domenica. Lui si è aggregato ieri pomeriggio, prima a nessun italiano era consentito di entrare in Francia. «Mi sono fatto portare a Milano e da lì ho preso un treno diretto per Parigi: da lì l’organizzazione mi ha prelevato portandomi al via», ha detto poco prima di allacciarsi le scarpe e partire. Al traguardo dovrà arrivarci in 12 giorni, tempo massimo 336 ore: farcela sarebbe un orgoglio per lui e per Bergamo.n 

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