Si è spento Massimo Sironi, presidente della Scuderia Norelli

IL LUTTO. Si è spento a 73 anni una storica figura della motoregolarità bergamasca.

Ha lottato come un leone fino all’ultimo, ma il male che lo tormentava da tempo ha avuto la meglio. Ci ha lasciato Massimo Sironi, storico personaggio della motoregolarità, conosciuto sia per i suoi meriti sportivi che per le sue relazioni imprenditoriali. Sironi era nato a Bergamo il 12 agosto 1950 e, a vent’anni, si era diplomato geometra al «Centro Studi Fermi» ed era imprenditore, seguendo le orme del padre Eligio, e amministratore della Ce.B.Ex., società di esportazione con numerosi progetti in Libia, Liberia, Burkina Faso e Repubblica di Guinea.

Una vita divisa tra le sue due passioni: imprenditoria e due ruote

Nel 1967, con altri, fonda la «Scuderia Fulvio Norelli», nella quale ricopre diversi incarichi e, unico nella storia del Club, viene riconfermato presidente per tre mandati, dal 2002 al 2007. Nel 2015 viene insignito della Stella d’argento del Coni per meriti sportivi. È uno degli organizzatori del 50° anniversario della Scuderia, nel 2017, con la posa e l’inaugurazione della panchina giallo-nera in Colle Aperto, dove presero posto i suoi fondatori mezzo secolo prima. Nel dicembre 2021 è promotore, con altri amici, tra cui l’immancabile Enzo Paris, della fondazione del «Moto Club Scuderia Fulvio Norelli», indipendente e autonomo, di cui diventa presidente.

Con lui, il mondo dell’enduro bergamasco perde un grande personaggio, a volte spigoloso e discusso, ma sempre animato da una passione che ha conservato fino all’ultimo, lottando con un coraggio ammirevole contro un male che ne ha sconfitto il fisico, ma non lo spirito battagliero che l’ha sempre accompagnato.

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