Sofia Goggia torna a sorridere: sta recuperando in anticipo

SCI ALPINO. Ok l’ultima visita di controllo, potrebbe riprendere a luglio. «I medici sono soddisfatti e lo sono anch’io per come sto lavorando».

Il recupero procede spedito e Sofia Goggia torna a sorridere. La 31enne fuoriclasse bergamasca, attraverso i suoi social, ha fatto il punto della situazione a oltre due mesi da quel maledetto 5 febbraio. Sulla pista di Ponte di Legno, nel corso di un allenamento in slalom gigante, la gamba destra le era rimasta impigliata in una porta causandole la frattura della tibia e del malleolo. Addio alla quinta Coppa del Mondo di discesa e addio anche all’ormai vicinissimo podio proprio tra le porte larghe, naturale conseguenza di un processo di crescita eloquente cominciato in estate e interrotto bruscamente dopo il quinto posto a Plan de Corones il 30 gennaio al culmine di un periodo particolarmente brillante con due terzi posti conquistati 24 ore in discesa e un’altra quinta piazza, stavolta in superG e sempre a Cortina d’Ampezzo.

Dopo un primo check a 45 giorni confluito nella prima conferenza stampa post incidente e in prossimità delle finali che si sarebbero svolte a Saalbach, in Austria, SuperSofi ha pubblicato un video nel quale è apparsa serena dopo una prima fase fisiologicamente buia alle spalle e consapevole di essere a un buon punto sebbene ci sia ancora molto da fare. La certezza è che resta l’anticipo rispetto alla tabella di marcia. «Settimana scorsa -ha sottolineato - sono andata a Milano per sottopormi ai controlli radiologici. Il callo osseo si sta formando e siamo circa al 70% del processo. Significa che tutti i vari frammenti del malleolo si stanno amalgamando. Gli ortopedici e il traumatologo sono contenti della situazione. Come lo sono io anche per la mole di lavoro svolta e come l’ho affrontata. Un controllo positivo, c’è ancora molto da fare ma non abbiamo paura».

Si potrebbe ipotizzare un ritorno sugli sci da luglio ossia nei tempi normali previsti dalla preparazione estiva. Logico che il piano verrà scandito sulla base dei progressi, ma che il tutto si possa svolgere senza forzare alcuna situazione è la più confortante e solida delle realtà. Quella alle porte, peraltro, sarà una stagione cruciale: i Mondiali di Saalbach a febbraio (l’oro iridato è il solo che le manca nel palmares) sullo stesso piano della voglia di mettere le mani su quella sfera di cristallo di libera sfuggita unicamente per la malasorte. Ricominciando, allo stesso tempo, dalla base di gigante e da quel superG in cui stava imboccando un viatico molto confortante. Nell’annata che precede quella olimpica, di Milano-Cortina 2026. Scenario unico, come le prospettive. Ecco perché va affrontato tutto centimetro dopo centimetro. Senza guardare troppo oltre. Ma con la meticolosità tipica anche del suo team tutto orobico: il tecnico Luca Agazzi, il preparatore Matteo Artina e lo skiman Barbaba «Babi» Greppi.

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