Ogni anno tre volontarie in Sicilia. «Aiutiamo a salvare i cani randagi»

LA STORIA. «Torniamo sempre con un grande dispiacere nel cuore perché ci diciamo che avremmo potuto fare di più. Ma non riusciamo a stare lì più giorni di quelli che già facciamo». Parla con la voce stanca Laura Andreoletti, presidente dell’associazione «Dimensione animale Bergamo», che gestisce il canile di Verdello-Levate.

Solo domenica 5 maggio, infatti, ha fatto ritorno da Campobello di Mazara, in Sicilia, paese dove Andreoletti, insieme a Lauretta Polizzotto, vice presidente, e Roberta Gatti, consigliere, dal 2015 si recano ogni anno in aiuto delle colleghi dell’associazione «A…fidò» che sul territorio si occupano degli amici a quattro zampe.

Il Comune siciliano, infatti, non è dotato di un canile pubblico e conta sulla collaborazione con questa realtà per il contrasto al randagismo. Quest’anno le tre volontarie bergamasche, fra i 31 e i 55 anni e che abitano tutte nella Bergamasca, sono rimaste in Sicilia cinque giorni durante i quali si sono impegnate a somministrare gli antiparassitari ai randagi fobici molto difficili da avvicinare: ci riescono dopo ore sotto il sole. Si sono anche preoccupate di catturare le femmine da sterilizzare e di trovare mamme con cuccioli o solo cuccioli da dare in stallo a volontarie in attesa che vengano adottati. Quando sono scese a Campobello di Mazara (paese noto perché vi ha trascorso parte della latitanza il boss Matteo Messina Denaro) Andreoletti, Polizzotto e Gatti hanno portato con loro duemila euro di antiparassitari oltre a tanto cibo per cani. «Il legame con le nostre amiche – ricorda Andreoletti – qui in Sicilia è nato nel 2015, quando abbiamo ricevuto la prima richiesta d’aiuto tramite i social per le adozioni. Siamo arrivate d’estate e, da allora, torniamo tutti gli anni. Prima scendevano anche più di una volta all’anno ma gli impegni non ce lo permettono più. Scegliamo questo periodo perché gli antiparassitari che somministriamo hanno copertura tre mesi e quindi proteggeranno i cani che lo assumono almeno per il periodo più caldo». Il problema del randagismo è molto grave in Sicilia: l’associazione «A…fidò» recupera quasi dieci randagi al mese: «Purtroppo – spiega ancora Andreoletti – in questa regione non c’è la cultura della sterilizzazione. In più molti cani, anche se sono di proprietà, vengono lasciati libera in strada senza controllo e microchip».

E si registrano anche poche adozioni: «Quest’anno – continua Andreoletti – ci siamo recati al canile di Sambuca. È stato un colpo al cuore: c’erano circa 400 cani la maggior parte dei quali, essendo ormai adulta, è destinata a non uscire». Proprio per incentivare le adozioni le volontarie bergamasche con la collaborazione di quelle di Campobello hanno aperto un canale di adozioni gratuite dalla Sicilia e anche da altre regioni del Sud. Tramite i social, i cani recuperati vengono adottati al Nord Italia e poi seguiti. Le adozioni ogni anno si aggirano fra le 300 e le 400. «I cani – conclude la presidente – vengono portati su solo su prenotazione. Noi li facciamo adottare soprattutto in Bergamasca. È capitato anche in qualche altra regione del Nord ma non più lontano. Altrimenti non riusciremmo a tenere il controllo».

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