Addio a Luigi Alfredo Resta. «Fece decollare le Officine»

IL LUTTO . Morto a 86 anni il figlio del fondatore dell’azienda di Scanzo. «Un burbero che si faceva voler bene. Bici e trekking le sue passioni». Funerali martedì in Borgo Santa Caterina.

Si è spento serenamente sabato, Luigi Alfredo Resta, Alfredo per amici e familiari, patron delle Officine Luigi Resta Spa, l’azienda fondata nel 1950 dal padre Luigi, con sede inizialmente in via Baioni a Bergamo e poi trasferita a Scanzorosciate. Imprenditore molto conosciuto, aveva 86 anni. Malato da qualche tempo è spirato alla Clinica San Francesco dove era ricoverato, circondato dall’affetto dell’amata moglie Sabina, dei figli Lorena e Massimo, dagli adorati nipoti Mattia, Camilla, Riccardo e Lorenzo.

«Era una roccia – ricordano i figli – ambizioso e ha dato tanto all’azienda e alla famiglia. Aveva preso le redini dell’azienda dal padre negli anni Settanta e l’aveva portata a diventare una grande impresa». Attiva nel settore della progettazione e costruzione di apparecchiature a pressione per industria chimica, petrolchimica e oil and gas, la Officine Resta da piccola carpenteria artigiana con pochi dipendenti era via via cresciuta fino ad arrivare oggi ad avere oltre 150 addetti, con stabilimenti a Scanzorosciate e Marghera. Gli impianti ad alta pressione del peso fino a 500 tonnellate e oltre 5 metri di diametro vengono venduti per oltre il 90% all’estero, soprattutto negli Stati Uniti, in Canada, nel Nord Africa e nei Paesi Arabi.

Chi era Luigi Alfredo Resta

«Ha fatto valere la sua ambizione, la sua voglia di costruire qualcosa di importante – proseguono i figli –; un uomo dal carattere duro e difficile, preciso, meticoloso nel lavoro come nel privato, chiedeva molto prima a sé stesso e poi anche agli altri. Aveva frequentato le serali all’Esperia e di giorno lavorava. Veniva in azienda tutti i giorni fino a quanto è arrivata la pandemia del Covid. Poi aveva rallentato ma almeno un paio di volte la settimana faceva un giro nello stabilimento», fino ad un paio di mesi fa, quando i problemi di salute avevano avuto il sopravvento. Dell’azienda ora si occupa il figlio Massimo con la collaborazione della sorella Lorena. In molti tra i collaboratori hanno apprezzato le sue qualità; seppur burbero si faceva voler bene.

Grande imprenditore, ma anche viaggiatore in tutto il mondo, non solo per lavoro. «Era amante della bicicletta (aveva partecipato anche a delle gran fondo) e della montagna; fino a qualche lustro fa si ritagliava un mese all’anno per fare trekking con amici nei luoghi più sperduti del mondo». Lavoro, famiglia, ma anche attenzione al sociale, con un sostegno discreto, senza clamori, ma concreto. Ora riposa nella memoria di familiari, conoscenti e amici che piangono la sua scomparsa. I funerali saranno celebrati martedì alle 10 nella parrocchiale di Santa Caterina, a Bergamo.

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