Aggressioni al personale sanitario, negli ospedali un episodio al giorno

IN BERGAMASCA. Si celebra la Giornata nazionale per l’educazione e la prevenzione contro la violenza. Nel 2023 all’Asst «Papa Giovanni» 103 casi, 165 alla Bergamo Est. Vittime soprattutto le infermiere.

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Quattro anni fa, di questi tempi, tutti li chiamavano «eroi». Bergamo e l’Italia erano avvolti dalla tempesta della pandemia, e medici, infermieri e operatori sanitari sfidavano il virus nelle trincee degli ospedali, degli ambulatori, delle case di cura. Quel clima ha presto lasciato il posto a uno stillicidio di violenza quotidiana, verbale o addirittura fisica, riversata contro quegli stessi camici bianchi. Succede spesso, troppo spesso: negli ospedali bergamaschi si conta quasi un’aggressione al giorno.

Cade oggi, 12 marzo, la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari, istituita nel 2022 da un decreto dei ministri della Salute, dell’Istruzione e della Ricerca, per intrecciare l’ambito sanitario a quello educativo. «È un fenomeno diffuso in tutta Europa e in tutto il mondo – premette Tatiana Ferrari, responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dell’Asst “Papa Giovanni” –. Ovunque si è registrata una escalation: le possibilità di produrre un effettivo cambiamento possono essere declinate nel piccolo, ma devono essere sostenute con misure a livello europeo, nazionale e regionale».

Aggressione al personale sanitario: sono una al giorno. Video di www.bergamotv.it

All’Asst Papa Giovanni 103 casi in un anno

Negli ospedali è attivo un monitoraggio – alimentato dalle segnalazioni dei dipendenti – sulle aggressioni ai danni dei propri operatori, fisiche o verbali che siano: l’Asst «Papa Giovanni» ha contate in tutto 109 nel 2022 e 103 nel 2023; gli infortuni (dunque lavoratori che hanno riportato conseguenze a causa delle aggressioni) sono stati 10 nel 2022 e 12 nel 2023, per un totale di 10 giornate lavorative perse nel 2022 (infortuni di lieve entità) e 47 nel 2023 (infortuni invece mediamente più seri).

Oggi in Italia si celebra la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari. È stata istituita nel 2022.

Le oltre cento aggressioni all’anno si traducono in un episodio ogni quasi tre giorni in media solo per l’Asst «Papa Giovanni», che comprende anche l’ospedale di San Giovanni Bianco e i servizi territoriali: «Il dato sulle aggressioni, che includono sia quelle fisiche sia quelle verbali – spiega Ferrari – è sostanzialmente stabile negli ultimi due anni. Abbiamo avviato una campagna di comunicazione interna per far conoscere questo monitoraggio, così da raccogliere in maniera puntuale gli episodi». Le «zone» più a rischio sono quelle dove la tensione è già di per sé più alta e può essere acuita dalle attese che si protraggono e dalla delicatezza delle situazioni che coinvolgono i familiari. Lì la voce si alza, si arriva agli insulti e alle minacce, e nei casi più drammatici al contatto fisico: «I reparti più esposti – prosegue Ferrari – sono l’area dell’emergenza-urgenza, il Pronto soccorso, ed è così in tutto il mondo, poi la Psichiatria, il Serd e il carcere (al “Papa Giovanni” fa capo la sanità penitenziaria, ndr), ma anche la parte amministrativa, come il Cup».

I reparti più esposti sono l’area dell’emergenza-urgenza, il Pronto soccorso, ed è così in tutto il mondo, poi la Psichiatria, il Serd e il carcere, ma anche la parte amministrativa, come il Cup

Il «contagio» della violenza contro gli operatori sanitari accade su scala mondiale, tant’è che s’è sviluppata una specifica letteratura scientifica d’analisi: «L’identikit tipico del sanitario aggredito indica con più frequenza che le vittime sono donne, infermiere, magari appartenenti a delle minoranze, e spesso si tratta di personale in formazione o in fase di inserimento – conclude Ferrari -. Chi aggredisce è invece in prevalenza uomo, di frequente sotto effetto di sostanze stupefacenti».

All’Asst Bergamo Est, 165 episodi

All’Asst Bergamo Est – l’azienda bergamasca con più presìdi e soprattutto più pronto soccorso, ben 4, e dunque con più rischi – le aggressioni fisiche o verbali sono state 80 nel 2022, salite a 165 nel 2023 (quasi una ogni due giorni, lo scorso anno). Solo tra «Papa Giovanni» e Bergamo Est si arriva così a 268 episodi nel 2023: considerando anche le altre strutture ospedaliere bergamasche (l’Asst Bergamo Ovest, mentre nel privato accreditato hanno un pronto soccorso l’Humanitas Gavazzeni, il Policlinico San Pietro e il Policlinico San Marco), è verosimile che si possa arrivare alla media di un’aggressione al giorno, nelle diverse forme di violenza.

Questo fenomeno minaccia il benessere degli operatori, ma anche la sicurezza dei pazienti e il corretto funzionamento dei servizi sanitari. Solo creando un clima di rispetto, comprensione e supporto si può garantire un ambiente di lavoro sicuro.

«La maggior parte dei casi avviene da parte di pazienti o visitatori, e tra gli ambienti più a rischio ci sono i reparti di emergenza, le strutture di terapia intensiva e le unità di salute mentale, dove le tensioni emotive e la pressione possono esacerbare situazioni già delicate – è il messaggio dell’Asst Bergamo Est in occasione della Giornata di oggi –. Questo fenomeno minaccia non solo il benessere degli operatori, ma anche la sicurezza dei pazienti e il corretto funzionamento dei servizi sanitari. Solo creando un clima di rispetto, comprensione e supporto nei confronti degli operatori – prosegue la nota dell’azienda – possiamo garantire un ambiente di lavoro sicuro per coloro che dedicano le proprie vite al servizio degli altri, ricordandoci che non ci sono scuse per la violenza».

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