Alla scoperta di Campagnola, il quartiere che piace alla «mezza età»

Prosegue la nostra inchiesta «I quartieri al centro», questa settimana siamo a Campagnola. Sono 871 i residenti tra i 40 e i 59 anni, il 32,7% del totale: è la quota più alta tra i rioni. Nota dolente: nel 2020 sono nati solo 10 bebè.

Era il fanalino di coda, tre decenni fa. Oggi, al termine di una parabola di crescita importante ma forse in esaurimento, Campagnola è quasi a «metà strada». Periferia, certo, ma dal peso relativo decisamente cresciuto. Perché il quartiere un tempo era la Cenerentola della città: nel 1987 aveva 1.766 abitanti, ed era ultimo nella classifica dei rioni per quanto riguarda il numero di residenti. Alla fine del 2020 gli abitanti erano invece 2.611, con una crescita del 50,7%, con un sorpasso su diversi quartieri, centrali o con «quarti di nobiltà»: ha superato il Centro-viale Papa Giovanni (2.480 abitanti), i Colli (1.946 abitanti), Conca Fiorita (2.459 abitanti) ed è praticamente appaiata a Città Alta (2.678 abitanti).

I numeri

L’allargamento di questi tre decenni, però, non è stato lineare. La linea di partenza, appunto, sono i 1.766 residenti del 1987. Ancora nel 1993 erano 1.915, con una crescita flebile, ma in breve tempo si legge la prima impennata: nel 1998 i residenti salgono a 2.626, poi si stabilizzano sino al 2003 (quando sono ancora 2.664, praticamente invariati da cinque anni) e rimbalzano nel 2004 (si sale 2.837) seguendo successivamente un trend di aumento continuo sino al 2009 (2.941). Proprio quando si sfiorano i 3mila residenti, però, inizia un progressivo arretramento. Nell’ultimo decennio, infatti, il saldo complessivo vede una diminuzione di abitanti. In questa traiettoria demografica, è cresciuta anche la componente straniera. Erano 8, nel 1987, i cittadini non italiani a Campagnola: lo 0,5% della popolazione, stesso identico dato della media cittadina. E alla fine del 2020 sono diventati 433, il 16,3% dei residenti nel quartiere: praticamente in linea, anche in questo caso, con la media cittadina, che si attesta al 16,6%. In realtà, la presenza degli stranieri è fondamentalmente immutata dal 2012: quell’anno erano 416, da quel momento ogni anno le oscillazioni al rialzo o al ribasso sono state minime, disegnando invece una sostanziale stabilità.

La più recente stagnazione la si legge anche guardando ai «movimenti» del 2020, cioè a quanti qui si sono trasferiti e a quanti dal quartiere se ne sono andati: il bilancio è quasi nullo (+18), con 114 cittadini che hanno lasciato Campagnola e 132 che invece hanno preso qui residenza; una decina di anni fa, nel 2012, il saldo era invece negativo, seppur di poco (-25). Capitolo redditi: con 22.004 euro pro capite annui, si è di oltre 5mila euro al di sotto della media della città (27.677) e appena sopra i fanalini di coda Boccaleone, Borgo Palazzo-Alle Valli e Celadina (21.838 euro annui pro capite in media).

Il primato della «mezza età»

Tre decenni di complessiva espansione del quartiere, pur a velocità differenti, consegnano un mosaico anagrafico comunque diverso. Con un curioso primato: è il quartiere della «mezza età». Sono infatti 871 i residenti di età compresa tra i 40 e i 59 anni, il 32,7% del totale dei residenti: è la quota più alta tra tutti i rioni della città, di circa tre punti percentuali al di sopra della media cittadina. È un’età, quella, che si lega anche a considerazioni sulla famiglia: e infatti, altro primato, Campagnola è l’area dove è più frequente trovare nuclei familiari composti da quattro persone, tipicamente mamma, papà e due figli; sono 172 i nuclei con questo profilo, il 13,9% del totale (anche in questo caso, circa tre punti percentuali sopra la media cittadina).

Il dato più ampio, di partenza, è il deciso calo di abitanti . Erano 4.9

Inevitabilmente, qui come praticamente ovunque, l’età media si è alzata e il «peso» dei giovani si è eroso. Nel 1987 i minorenni rappresentavano il 22% della popolazione, decisamente sopra la tendenza cittadina (la media degli altri quartieri era del 17,5%), e nel 2020 si sono ridotti al 14,8%, tornando in linea con la città (che è al 14,9%); analogamente, la «quota» dei 18-39enni è scesi dal 34,8% al 24,4%. Lo specchio è nelle classi d’età meno verdi: i 60-79enni sono passati dal 13,8% al 22,1%, gli ultraottantenni dal 2,9% al 6%. I nuclei «unipersonali», cioé le persone che vivono da sole, sono 534: il 43% del totale dei nuclei familiari.

Alla scoperta del quartiere di Campagnola, video di Sergio Cotti

Natalità a picco

Difficilmente s’invertirà la rotta, a breve. Negli ultimi anni, Campagnola ha imboccato una rotta in decisa picchiata sul fronte delle nascite: se nel 2003 erano nati 28 bebè a fronte di 2.664 residenti, con una media di 10,5 nascite ogni mille residenti (superiore alla media cittadina di 8,9 nascite ogni mille residenti), nel 2020 si è scesi al minimo storico di 10 nascite (5 maschi, 5 femmine), di cui 7 da genitori stranieri, pari a 3,8 nascite ogni mille residenti (con un ritmo cioè quasi dimezzato rispetto alla media cittadina di 6,3 nascite ogni mille residenti). La natalità – intesa come bebè ogni mille residenti – in meno di vent’anni è calata del 64,2%: la contrazione più forte tra tutti i quartieri della città. I numeri assoluti non lasciano grandi dubbi: 28 nascite appunto nel 2003, 34 nel 2004, un picco di 45 nel 2005, e ancora nel 2007 erano 41; da lì la progressiva discesa con le 34 nascite del 2010, le 25 del 2012, le 21 del 2017, le 20 del 2019 e appunto le 10 del 2020.

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