Alloggi per studenti, prezzi cresciuti dell’11%. «Rispetto alle grandi città costi inferiori»

I dati 2021. Secondo l’indagine dell’osservatorio di Immobiliare.it, con 362 euro al mese per una stanza singola, Bergamo è all’8° posto nazionale, ma comunque sotto la media. Gotti (Unibg): «A Milano le tariffe sono il doppio».

Tornano a crescere i prezzi delle case in affitto per gli universitari dopo lo stallo dovuto alla pandemia. Lo rivela un’indagine di Immobiliare.it. In Italia quest’anno i costi mensili delle stanze singole sono aumentati in media dell’11% (439 euro) rispetto al 2021, mentre per un posto letto in una camera doppia si spende mediamente il 9% in meno dello scorso anno. A Bergamo uno studente universitario paga per l’affitto di una camera singola in media 362 euro, un costo che rimane al di sotto del dato nazionale, sebbene sia aumentato del 4,5% rispetto allo scorso anno. Se si accontenta di un posto letto in una stanza doppia, invece, dovrà sborsare 159 euro, quasi il 30% in meno rispetto al 2021. Numeri che piazzano Bergamo all’ottavo posto nella top ten delle città dove gli alloggi per gli universitari sono più cari. In vetta alla classifica c’è Milano, con 620 euro per una singola, seguita da Roma (465), Padova (458), Firenze (451) e Bologna (447). Poi vengono Verona (371), Modena (367) e la nostra città. Meno cara di Bergamo la vicina Brescia dove un universitario per una singola paga in media 326 euro.

«I 150 posti letto attualmente disponibili nelle residenze studentesche non bastano e sono limitati anche gli alloggi messi a disposizione dai privati. E intanto la richiesta aumenta, con le lezioni di nuovo in presenza»

La ricerca rivela che la richiesta sia di singole sia di doppie nella nostra città è cresciuta in maniera considerevole (+85% per le prime e +108% per le seconde), tuttavia non arriva a coprire i volumi dell’offerta, che probabilmente risentono ancora degli strascichi della pandemia. «Il fatto che a Bergamo gli affitti siano più cari di città come Torino, Venezia e Brescia fa riflettere – ­ commenta Ayman Bourrai, studente di UniBg e membro del comitato regionale per il diritto allo studio universitario – ­. La nuova governance dell’ateneo sta affrontando la questione delle residenze, anche con la nostra collaborazione, e siamo fiduciosi che si possano fare passi in avanti, ma la strada è ancora lunga. I 150 posti letto attualmente disponibili nelle residenze studentesche non bastano e sono limitati anche gli alloggi messi a disposizione dai privati. E intanto la richiesta aumenta, con le lezioni di nuovo in presenza. Gli alloggi che saranno realizzati alla Montelungo e ancora prima nell’ex Accademia della Gdf sono una boccata d’ossigeno eppure non basteranno a risolvere il problema, considerato che il 45% degli studenti dell’Università di Bergamo viene da fuori provincia».

Le disponibilità attuali

Attualmente UniBg dispone di una residenza studentesca da 92 posti letto in via Garibaldi, a Bergamo, una da 48 a Dalmine e 16 posti letto in alcuni appartamenti in via Caboto, sempre a Bergamo. Il costo dell’alloggio varia dai 110 ai 250 euro mensili e gli studenti possono accedervi tramite un bando di concorso; ci sono poi gli alloggi messi a disposizione dai privati, che il servizio di Accomodation di UniBg segnala agli studenti che ne facciano richiesta. Gli operatori di questo servizio operano tramite uno sportello fisico e uno virtuale, e al fine di individuare l’opzione alloggiativa più idonea per ciascuno studente - ­ fanno sapere dall’ateneo ­ - è stato predisposto un portale (www.cercalloggio.it) che ad oggi contiene offerte per più di 430 posti letto.

«Il nostro ateneo sta mettendo in campo numerose iniziative per ampliare il numero dei posti letto, quest’anno ne abbiamo messi a bando 46 in più»

«Il servizio di Accomodation è stato incentivato e la piattaforma è molto apprezzata ­ – spiega Elena Gotti, responsabile Area didattica e servizi agli studenti dell’Università degli studi di Bergamo –. Offriamo soluzioni abitative diversificate a seconda delle esigenze e della fascia di prezzo. E la consulenza per gli studenti è gratuita». Quanto ai prezzi «va detto che rispetto a Milano qui gli alloggi costano la metà e sono più contenuti i costi degli spostamenti, che per i nostri studenti sono a prezzi agevolati – ­ fa notare Gotti ­– . La vita dei fuori sede a Bergamo ha costi più abbordabili rispetto alle grandi città». Ovviamente i prezzi variano a seconda che si tratti di una singola o di una doppia, e un’altra variabile riguarda la fascia Isee degli studenti con agevolazioni per le fasce più disagiate. «Va poi considerato che il nostro ateneo sta mettendo in campo numerose iniziative per ampliare il numero dei posti letto, quest’anno ne abbiamo messi a bando 46 in più – continua la responsabile dei Servizi agli studenti ­ –. E ci siamo affidati a un nuovo operatore che favorisce l’incontro tra domanda e offerta di alloggi attraverso il portale cercalloggio.com. Ne usufruiscono gli studenti fuori sede ma anche gli Erasmus, i visiting student e i tirocinanti».

Domanda in crescita

La richiesta di posti letto è alta e negli anni è cresciuta, a parte la flessione nel 2020 e 2021 dovuta alla pandemia. «Ad aumentare sono state le utenze non tanto i prezzi degli alloggi ­ – sostiene Elena Gotti ­ –. Una camera singola sul mercato privato costa tra i 350 e i 400 euro al mese, costi che tengono conto anche delle utenze». Prezzi che studenti e famiglie spesso faticano a sostenere. Oggi più di prima. «Se i genitori non sono in grado di aiutare i figli, gli studenti devono trovarsi un lavoro e questo finisce per inficiare la performance accademica dell’universitario – ­ spiega Ayman Bourrai –, ­ innescando un circolo vizioso. Perché se la carriera non è brillante non ti viene riconosciuta una borsa di studio, tenendo conto che in Lombardia i criteri per l’assegnazione delle borse di studio sono i più restrittivi d’Italia. Altro aspetto di cui bisogna tener conto per risolvere l’emergenza abitativa».

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