Alluvione, le Marche in ginocchio. Vigili del fuoco anche da Bergamo per i soccorsi

L’emergenza. Una bomba d’acqua ha devastato le province di Pesaro Urbino e Ancona. Almeno dieci morti, paesi distrutti e sfollati. Una squadra del comando di via Codussi è partita venerdì per partecipare alle operazioni di soccorso.

È stata una notte di terrore quella vissuta tra il 15 e il 16 settembre dai cittadini marchigiani, travolti da una bomba d’acqua che ha devastato parte delle province di Pesaro Urbino e Ancona, dall’entroterra fino alla costa. Venerdì a fine giornata si contavano 10 morti, tutti identificati, e 3 dispersi. Almeno 150 le persone sfollate: «La maggior parte di queste persone si trova nel comune di Senigallia, ma il numero è in crescita», ha spiegato la prefettura di Ancona in una nota. «Al riguardo - si legge nel comunicato - sono stati predisposti dalle forze di polizia dedicati servizi di prevenzione e controllo sugli immobili evacuati». In esame anche altre possibili evacuazioni.

Stato d’emergenza

Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per la Regione Marche, approvando un primo finanziamento di 5 milioni. «È un disastro. Faremo tutto il possibile», ha detto il presidente del consiglio, Mario Draghi, in visita a Pianello di Ostra, in provincia di Ancona. «Faremo tutto il necessario - ha continuato -. Vi abbracciamo tutti, vi siamo vicini e contate su di noi». «Certo che c’è un problema idrogeologico», ha detto Draghi. «Quanto successo dimostra come la lotta al cambiamento climatico sia fondamentale», ha affermato il premier, incontrando i giornalisti.

«Momenti di terrore»

«Ci sono stati momenti di terrore, con quantitativi di acqua veramente straordinari». Così il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio dopo la riunione in prefettura ad Ancona alla quale hanno partecipato anche i vertici dei vigili del fuoco, il capo dipartimento Laura Lega e il capo del corpo Giorgio Parisi. «È piovuto in qualche ora un terzo di quello che normalmente piove in queste zone in un anno - aggiunge - e in alcune zone ha piovuto il doppio di quello che piove in estate. E stato un quantitativo di acqua che si è riversato sui territori in maniera repentina portando scompiglio e morte».

Soccorsi anche da Bergamo

Sono almeno centottanta i vigili del fuoco al lavoro nella zona del nubifragio che ha colpito la regione: sono state salvate nella notte decine di persone rifugiatesi sui tetti delle abitazioni e sugli alberi, spiega il Corpo dei vigili del fuoco. Più di centocinquanta gli interventi che sono stati effettuati. Anche i vigili del fuoco di Bergamo stanno prendendo parte alle operazioni. Venerdì 16 settembre verso le 13 dal comando provinciale di via Codussi è partita una squadra composta da cinque uomini, che ha portato sul teatro dei fatti anche alcuni piccoli mezzi da «movimento terra» (piccoli escavatori) necessari per le difficili operazioni di smassamento a cui le squadre di soccorso sono chiamate in queste ore.

«Si tratta appunto di mezzi di piccole dimensioni – illustra il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Bergamo, Vincenzo Giordano – funzionali al particolare intervento da attuare». Non si sa ancora per quanto tempo i vigili del fuoco bergamaschi dovranno trattenersi sul luogo del disastro, né se sarà necessario l’invio di ulteriori rinforzi. Da tutta Italia sono stati inviati uomini e mezzi. «Vorrei comunque rassicurare la popolazione bergamasca: abbiamo subito richiamato in servizio altri vigili del fuoco e pertanto il soccorso nella nostra provincia resta garantito» ha concluso il comandante Giordano.

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