Avis, in Lombardia donazioni in calo: «Manca personale negli ospedali»

L’ASSEMBLEA REGIONALE . I donatori crescono ma le prestazioni sono in calo per la carenza dei sanitari in ospedale. Conti, pesano le perdite. Il presidente Bianchi: «Serve più programmazione e una convenzione unica lombarda».

Una perdita di oltre due milioni di euro coperta con le risorse che le Avis lombarde avevano accantonato in 95 anni. Risorse «sottratte all’attività statutaria dell’associazione, e non destinate all’aumento dei costi sanitari, che sono esclusivamente di competenza del sistema pubblico». Nella relazione associativa, presentata all’assemblea di Avis Lombardia, il presidente Oscar Bianchi ha ripuntato l’attenzione sulle difficoltà economiche e «l’annosa questione del rinnovo delle Convenzioni». L’associazione punta a una «convenzione unica regionale per l’annullamento delle disparità territoriali, la parificazione economica delle nostre attività a quelle effettuate nei centri trasfusionali». E, soprattutto «per la sopravvivenza dell’associazione, che a oggi è in grave perdita economica», ma che anche con le nuove tariffe «sarebbe comunque messa a rischio». Non meno importante, il «riposizionamento del coordinamento regionale entro l’attività di programmazione e pianificazione». Il sistema sangue, ha rimarcato Bianchi, «non è emergenza urgenza» ma «programmazione e pianificazione». Per questo, si punta allo spostamento della gestione del sangue «dentro la direzione generale Welfare». Intanto, la Regione ha deliberato lo stanziamento di due milioni di euro per le associazioni dei donatori di sangue (per l’attività marzo-dicembre 2020), di cui oltre un milione 660mila euro sono stati riconosciuti all’Avis regionale. Il «peso» di Avis Lombardia, la sua importanza nel sistema sangue, sono confermati non solo dalle numerose attività, ma anche e soprattutto dai numeri.

I dati

Sul territorio regionale, si contano 657 sedi, una presenza particolarmente capillare in Bergamasca, dove sono 158. Per quanto riguarda i donatori, nel dato regionale di 261.124 lombardi (più 8.505 soci non donatori), gli orobici sono 34.702 (a cui si aggiungono altri 2.089 avisini non donatori). Il 25% dei donatori totali in Italia è della Lombardia, che contribuisce per il 20% al totale delle donazioni. Iscrizioni costanti, si è però registrato «il calo del meno 1,2% delle donazioni», ha rilevato Bianchi. Nonostante un aumento del soci donatori (258.900 nel 2021, saliti a 261.124 lo scorso anno). E questo «è sintomo del continuo “stop and go” di limiti alle donazioni dagli ospedali, dovuto alla carenza di personale sanitario – ha spiegato – In altre parole: questa diminuzione delle donazioni è la diretta conseguenza di una mancata programmazione e pianificazione». Il presidente regionale ha puntato l’attenzione sul fatto che «i nostri 269.629 soci non sono fornitori, ma un patrimonio da tutelare e sul quale investire».

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