«Bentornata a casa piccola Aurora»
La neonata positiva a Covid a Fiorano

La piccola, 40 giorni di vita, è stata dimessa dall’ospedale Papa Giovanni XXIII ed è tornata dai suoi genitori e dai tre fratellini.

Il ritorno della piccola Beatrice Aurora dall’ospedale Papa Giovanni XXIII è stato accolto con gioia dalla mamma Marta, dal papà Marco e dai 3 fratellini: Ilaria 11 anni, Chiara 10 e Gabriele 7. Beatrice ha una quarantina di giorni, ma ne ha trascorsi la metà nel reparto neonatale dell’ospedale cittadino. La piccola è nata l’11 febbraio, ma il 5 marzo a seguito di una visita in ospedale chiesta dalla mamma, è risultata positiva al Coronavirus e quindi era stata ricoverata nel reparto neonatale dove è rimasta sino a lunedì 23 marzo.

«Lunedì i medici ci hanno comunicato che per la nostra Beatrice era stata avviata la procedura di dimissioni quindi poteva tornare a casa, ma purtroppo all’ultimo tampone, risultava ancora positiva. –racconta Marta-. Sono scesa a Bergamo, con Marco e dopo aver parlato con il personale medico che ci ha illustrato come comportarci a casa con la piccola, siamo tornati a Fiorano. Siamo tutti provvisti di mascherina, i bimbi non possono avvicinarsi a Beatrice e noi dobbiamo usare le dovute precauzioni per evitare problemi a lei e alla famiglia. Siamo contenti di aver riportato a casa la nostra Beatrice, che è in buona salute. Speriamo che nei prossimi giorni le visite di controllo ci dicano che è negativa. Abbiamo passato una ventina di giorni tristi, durante i quali non abbiamo mai potuto vederla e ogni giorno il personale medico e infermieristico ci informava del decorso della malattia e sul suo quadro clinico –prosegue la mamma-. Ringrazio di cuore le infermiere che mi hanno supportato in ogni telefonata ascoltando a volte per non dire quasi sempre le mie lacrime, che nonostante volessi evitare ma il solo pronunciare il nome della mia piccolina o quando mi dicevano che stava bene piangevo ugualmente. Ringrazio le dottoresse che nonostante l’emergenza in ospedale sono state in grado di tenermi tranquilla. Ringrazio il pronto soccorso pediatrico, le infermiere e la dottoressa che quando mi ha comunicato l’esito positivo al Covid-19 mi ha detto: “Se potessi l’abbraccerei”. È stato un duro colpo ma i loro occhi e le loro parole mi hanno dato speranza». 

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