Bergamo, infermiere di comunità: dopo Valtesse arriva a San Tomaso de’ Calvi

Concesso in comodato d’uso gratuito dal Comune di Bergamo alla Asst Papa Giovanni XXIII, il nuovo ambulatorio è la seconda sede operativa in città dell’infermiere di famiglia e di comunità che rivestirà un ruolo importante per la promozione dei bisogni di salute dei residenti di quella zona della città.

Dopo la presentazione ad aprile 2021 del primo ambulatorio presso alcuni locali del CTE di Valtesse messi a disposizione dal Comune di Bergamo, apre il secondo ambulatorio degli infermieri di famiglia e comunità nel quartiere di San Tomaso, presso il CTE in via Caprera 17, che sarà attivo il mercoledì e il venerdì dalle 9 alle 15 con la presenza di 2 infermiere .

Nel centro di San Tomaso il servizio era già stato avviato tre anni fa in forma sperimentale da un accordo tra Fnp Cisl e Istituto Palazzolo, che ha garantito gratuitamente il personale infermieristico fino a ora che subentra il servizio sanitario della Asst Papa Giovanni .

L’ambulatorio sarà un punto di riferimento per l’educazione sanitaria e la tutela della salute dei cittadini che lì potranno ricevere consulenza e indicazioni sanitarie su terapie farmacologiche e corretti stili di vita . Operando in piena integrazione con la rete delle figure socio sanitarie e sociali presenti sul territorio, l’infermiere di famiglia e di comunità favorisce infatti la conoscenza e l’accesso ai servizi sanitari e sociosanitari da parte del cittadino e promuove la salute e la tutela dei singoli individui, delle famiglie e della comunità.

Gli infermieri di famiglia e comunità si integrano con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, le unità speciali di continuità assistenziale (Usca), le Unità Territoriali per l’Emergenza Sociale Covid-19 (Utes), i Servizi Territoriali per la Valutazione Multidimensionale (Stvm). Nei casi di fragilità sanitaria o sociale, è questa figura infermieristica che può allertare il medico curante e, nel caso, i servizi sociali di riferimento e pianificare interventi condivisi con gli altri attori della rete socio sanitaria territoriale.

Il nuovo ambulatorio risponderà al Centro di Coordinamento di Via Borgo Palazzo, già attivo da novembre 2020. Farà rete con le altre sedi già attivate negli scorsi mesi in Val Brembana e Valle Imagna, oltre che a Valtesse.

« Questo importante progetto che ha preso il via qualche mese fa a Valtesse, prosegue oggi con l’inaugurazione di questa nuova sede dell’ambulatorio delle infermiere di famiglia e comunità che realizza, nel quartiere di San Tomaso, l’idea di prossimità della relazione e della cura a cui tengo molto . – Dichiara l ’Assessora alle Politiche sociali del Comune di Bergamo Marcella Messina – L’Amministrazione comunale ha sempre creduto nel valore della medicina di territorio che, soprattutto all’indomani della tragica esperienza pandemica, dimostra tutto il suo valore e la sua necessità. E forte è l’impegno nel favorire l’integrazione tra ospedale e territorio e le collaborazioni tra realtà istituzionali diverse accomunate dall’interesse di tutelare al meglio la salute della comunità. Sono molto contenta, infine, che i Centri per Tutte le Età, da sempre luoghi di aggregazione e di riferimento per la vita di quartiere, assumano sempre più il ruolo di “hub” di promozione della socialità ma anche di prevenzione della salute e di promozione della cura nel senso più ampio del termine.”

L’utilizzo della sede di via Caprera nasce da una convenzione tra Comune di Bergamo e ASST Papa Giovanni XXIII che definisce la concessione in comodato d’uso gratuito per tre anni di alcune porzioni dell’immobile del CT riqualificate ad hoc per renderle funzionali alla realizzazione dell’ambulatorio.

«Su richiesta dell’Assessorato alle Politiche sociali, stiamo proseguendo la sistemazione di locali nei Cte e in altri immobili di proprietà comunale da destinare o all’attività degli infermieri di quartiere , come nel caso di oggi, o a quella del medico di quartiere. Gli interventi a cura del mio Assessorato riguardano sostanzialmente l’adeguamento dei locali alle diverse necessità e indicazioni espresse da Ats.» aggiunge l’ Assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla .

Parole di soddisfazione sono state espresse da Fabrizio Limonta, Direttore sociosanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII : «Con questa nuova sede si rafforza la capillarità della presenza degli infermieri di famiglia e di comunità sul territorio, raggiungendo un altro quartiere della Città di Bergamo. In questa prima fase continueremo con le attività legate all’emergenza Covid, ma il servizio vuole crescere sempre di più e diventare un punto di riferimento per tutte le fasce d’età e in tutte le fasi della vita, modulato in base alle effettive necessità delle famiglie e del territorio.».

« L’attivazione di questa nuova sede rappresenta in modo significativo la forza del progetto “Infermiere di Famiglia e Comunità ” su cui la nostra azienda, grazie alla disponibilità del Comune, ha voluto investire a partire dal novembre 2020, in un periodo caratterizzato da importanti difficoltà derivate dalla pandemia e nonostante il grande impegno richiesto dalla vaccinazione massiva, tuttora in corso – ha spiegato Simonetta Cesa, Direttore della Direzione professioni sanitarie e sociali dell’Asst Papa Giovanni XXIII -. Questo ha permesso di perseguire l’obiettivo prioritario di rafforzare la risposta territoriale ai bisogni di salute ed alle necessità dei cittadini».

Così, da epicentro della sperimentazione, San Tomaso diventa riferimento per una città che vuole offrire welfare di comunità nel quartiere urbano. «Con questo nome, abbiamo, proprio tre anni fa, sottoscritto un protocollo per far partire preso il centro terza età di San Tomaso il progetto dell’infermerie di quartiere, cioè un punto di riferimento sul territorio per prestazioni infermieristiche, attività di educazione sanitaria e prevenzione, integrato da servizi domiciliari innovativi ed esami strumentali, con competenze professionali di eccellenza e con una capacità di risposta adeguata e personalizzata al bisogno dell’utente – ricorda Roberto Corona, segretario Fnp Cisl di Bergamo e “anima” del progetto . I servizi infermieristici territoriali escono così dal modello dello studio professionale per sviluppare uno specifico modello di unità di offerta dedicata all’assistenza».

S ervizio degli infermieri di famiglia e comunità nel quartiere [email protected] 035 2676494 - 334 1101175

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