Bergamo-Ponte, da dicembre niente treni per tre anni con i lavori del raddoppio fino a Curno

IL CANTIERE. Per Montello si andrà oltre il 2026. Rfi punta su un mix d’interventi per passare dagli attuali 225 treni al giorno a 300 sulle linee bergamasche,

Binario morto. Da dicembre chiude la tratta ferroviaria da Bergamo a Ponte San Pietro e per i tre anni successivi non ci saranno treni. L’annuncio è stato dato giovedì 20 aprile da Rfi (società del gruppo Ferrovie) nel corso del webinar del Cifi, il Collegio degli ingegneri ferroviari italiani, tutto dedicato al nodo ferroviario di Bergamo. In due ore d’intervento sono stati messi a fuoco i prossimi lavori di raddoppio della Bergamo-Curno (sarebbe meglio chiamarlo così perché non solo il secondo binario non arriva a Ponte San Pietro, ma si ferma prima del passaggio a livello di via Roma nel Comune dell’hinterland), del collegamento per l’aeroporto, della nuova stazione di Bergamo e del suo nuovo piano regolatore ferroviario, recentemente appaltati. «Ma di fronte a 3 anni di disagi ci saranno grandi benefici per Bergamo nei successivi 50, almeno» la premessa di Giorgio Spadi, noto come direttore di esercizio di Trenord ma ieri nelle vesti di presidente della sezione milanese del Cifi, organizzatrice dell’evento.

«A breve assegneremo i lavori»

«Con l’entrata in vigore dell’orario invernale, quindi dal prossimo dicembre, sono previste interruzioni continuative di porzioni della stazione di Bergamo e della tratta Ponte San Pietro-Bergamo» si legge nelle slide illustrate da Massimiliano Toti della direzione commerciale Rfi. Uno «scenario transitorio» che si protrarrà fino al dicembre 2026, in continuità con la scadenza (fine novembre) del Pnrr, dove sono inseriti parte dei finanziamenti, per la precisione 62 milioni. «Siamo in fase d’assegnazione dei lavori del raddoppio della Bergamo-Ponte San Pietro» assicura Rosa Pannetta, direzione investimenti di Rfi.

Un bando da 105 milioni per la realizzazione di questa prima tranche di un raddoppio che nella sua completezza arriverà sul lato est fino a Montello, ma la cui progettazione è ancora in itinere e la realizzazione sarà comunque ben oltre il 2026. Ma slide Rfi alla mano il costo complessivo dell’opera è comunque balzato a 366 milioni dai precedenti (anno di grazia 2019) 300 e preoccupa anche il fatto che quelli per la prima fase, già tutti finanziati, siano passati dagli spannometrici 170 a 274, probabilmente in parte già comprensivi di alcuni interventi sul lato est, leggi soppressione dei passaggi a livello e realizzazione dei sottopassi.

Il treno per Orio a 209 milioni

Anche il finanziamento del treno per Orio, inserito per una quota parte nel Pnrr, è passato dagli iniziali 170 milioni agli attuali (carta canta) 209, cifra che però da quanto presentato ieri da Rfi comprende anche tutto il sistema di viabilità alternativa che verrà realizzato tra via Lunga e Boccaleone. E non solo.

Parentesi, la sola (e unica) ipotesi di lavoro sul tavolo delle Ferrovie è quella di sempre, con soppressione del passaggio a livello di via Pizzo Recastello e 4 binari fino al bivio dei 2 per Orio al Serio. Dove il tracciato su ferro andrà a occupare l’attuale strada che conduce allo scalo, il che comporterà la realizzazione di una nuova viabilità verso l’aerostazione: il treno correrà parallelo all’A4, la nuova strada più internamente.

Un treno ogni mezz’ora

Ma torniamo ai lavori del raddoppio Bergamo-Ponte: per tutta la durata i treni da Lecco e Carnate si attesteranno a Ponte San Pietro. In parallelo partiranno anche i lavori di adeguamento del piano ferroviario della stazione di Bergamo, recentemente assegnati, con nuova - e provvisoria- definizione dei binari. Per il tratto da Ponte San Pietro al capoluogo e viceversa ci sarà un servizio di autobus.

Nel progetto è prevista la realizzazione della fermata di Curno e il potenziamento con il raddoppio di marciapiedi e pensiline di quella di Bergamo Ospedale, dove a lavori terminati fermeranno anche i treni da Lecco e non solo quelli da Carnate, è stato assicurato.

L’attuale offerta sulle linee bergamasche è di 225 treni al giorno secondo Rfi: con questo mix di interventi infrastrutturali e tecnologici (con strumenti atti a diminuire il distanziamento tra i convogli, così da sfruttare al massimo le linee) l’obiettivo dichiarato ieri è di arrivare a 300. Un aumento di oltre 30 punti percentuali e un’offerta con cadenzamento semiorario (un treno ogni 30 minuti) sulle linee da Milano verso Bergamo e l’aeroporto, destinato a diventare l’attestamento anche ferroviario del sistema, e sulla Treviglio-Bergamo. Su quelle per Brescia e Lecco (anche quest’ultima dovrebbe attestarsi a Orio) si resta invece all’attuale ora. Nel primo caso almeno fino a quando il raddoppio fino a Montello non diventerà realtà. Ma lo step iniziale è il (mini) potenziamento sul lato opposto, fino a Curno. E i problemi non mancheranno. Questi sì puntuali, c’è da scommetterci.

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