Bonus fino a 100 euro per la rottamazione della tv: è già corsa all’acquisto

Firmato il decreto, stanziati 250 milioni per eliminare i televisori incompatibili col nuovo digitale. Richieste dal 23 agosto, niente tetti massimi «Isee».

Dal 23 agosto le famiglie potranno ricevere fino a 100 euro per rottamare un vecchio televisore comprato prima di dicembre 2018 e non più compatibile con i nuovi standard di trasmissione del digitale terreste «Dvbt-2». Il ministro allo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto per il bonus rottamazione, pubblicato in Gazzetta ufficiale, che stanzia 250 milioni di euro per l’acquisto dei nuovi televisori fino al 31 dicembre 2022. I rivenditori di elettrodomestici stanno già ricevendo numerose visite e telefonate da parte dei clienti che intendono utilizzare il contributo governativo per la sostituzione del vecchio apparecchio.

La data da segnare sul calendario è quella del 23 agosto, primo giorno utile in cui sarà possibile farne richiesta. La misura non prevede tetti massimi determinati dall’Isee, cosa che la rende particolarmente appetibile ad un’ampia platea di utenti. Nei mesi scorsi era stata lanciata una prima misura, destinata a tutti coloro che possiedono un Isee inferiore ai 20 mila euro, che tramite autocertificazione possono ottenere un contributo di 50 euro per l’acquisto di una nuova tv o di un decoder che permette di ricevere le nuove frequenze. Il nuovo bonus rottamazione, che vale uno sconto del 20% sul prezzo d’acquisto, fino ad un massimo di 100 euro, è cumulabile con il vecchio incentivo che rimane in vigore. Il contributo è associato al codice fiscale del singolo cittadino e sarà possibile fare richiesta di un solo bonus per nucleo familiare residente in Italia e in regola con il pagamento del canone Rai. Per scoprire se il proprio televisore è abilitato alla visione del nuovo digitale terrestre, basta sintonizzarsi sui canali di test Rai o Mediaset, 100 o 200, e verificare la presenza del messaggio «Test Hevc Main10».

I negozi specializzati Come detto, i negozi specializzati stanno già gestendo le prime richieste e domande da parte dei clienti. «Il bonus per la rottamazione delle televisioni ha suscitato parecchio interesse - afferma Alida Locatelli della rivendita di elettrodomestici Locatelli Ugo Sas di via Ruggeri da Stabello -. Abbiamo ricevuto diverse telefonate e visite in negozio. Ora attendiamo il 23 agosto per la partenza ufficiale del contributo, prevediamo un aumento del lavoro e speriamo non ci siano problemi nelle forniture, anche per la carenza di materie prime nella produzione dei televisori». Trend positivo per l’acquisto delle tv anche nel punto Unieuro di via Pinamonte da Brembate. «Negli ultimi mesi abbiamo registrato un aumento delle vendite di televisori e la nuova misura non farà altro che agevolare il settore - commentano gli addetti in negozio -. Alcuni articoli sono stati molto gettonati e richiesti durante la pandemia, proprio perché le persone hanno trascorso più tempo fra le mura domestiche. Il bonus per la rottamazione dei vecchi apparecchi allarga la platea dei beneficiari, non essendo necessaria la presentazione dell’Isee».

Anche nei centri commerciali ieri c’era un gran via vai di clienti. «Abbiamo saputo oggi del contributo, ma abbiamo preferito comunque acquistare il televisore oggi - commenta una coppia in visita ad Oriocenter -. Vediamo se utilizzare il bonus nei prossimi mesi per un secondo apparecchio da regalare ai figli». «Niente Isee, un errore» Le associazioni dei consumatori puntano il dito contro la mancanza di riferimenti all’Isee. «Quando si introducono misure di sostegno andrebbero pensate per i cittadini e le famiglie più indigenti, anche per coloro che non riescono a pagare il canone - commenta Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. Sicuramente il provvedimento permette di rimettere in vendita più televisori. Noi rimaniamo a disposizione dei consumatori per eventuali problematiche». «L’indipendenza dall’Isee è l’ennesimo sbaglio, perché sembra di dare l’acqua al mare - commenta Umberto Dolci, presidente di Federconsumatori -. Non se ne sentiva la mancanza e i soldi si potevano spendere meglio e gestiti in maniera più oculata».

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