Cani aggressivi al Monterosso: «Azzannato il mio labrador»

IL FENOMENO. Giovedì 10 agosto in via Quintino Alto a Bergamo l’animale è stato aggredito da un pastore tedesco: multato il proprietario. «E dieci giorni fa il cane di mia nipote è stato aggredito da un molosso in viale Giulio Cesare».

«Il mio cane Godot, labrador anziano, è stato aggredito da un pastore tedesco uscito dal giardino di casa per motivi che nemmeno i padroni si sanno spiegare. Ha rimediato 14 punti, fortunatamente i proprietari sono brave persone e pagheranno tutte le spese, ma mi auguro che una cosa del genere non succeda più».

Susanna Monticelli, che con altre 5-6 signore fa parte di un gruppo che si ritrova al Monterosso per portare a spasso gli amati quattrozampe, prende spunto dall’episodio successo giovedì mattina al suo cane per porre l’attenzione sul fenomeno di animali aggressivi che vengono lasciati liberi di mordere altri cani e stanno creando un po’ di preoccupazione nel quartiere.

«Una delle aggressioni ha visto come vittima il cane di mia nipote, che una decina di giorni fa era tranquillamente seduta fuori dal Piccolo Bar di viale Giulio Cesare – racconta Susanna Monticelli –. È arrivato un ragazzo con un molosso che ha aggredito il suo cane scatenando il panico tra i clienti. Non è la prima volta che succede, e nel quartiere girano dei giovani con cani aggressivi che usano come fossero armi. Li ho sentiti anche vantarsi di aver fatto spostare dal marciapiede gli altri cani perché il loro era più grosso».

Giovedì alle 8,30, invece, ad avere la peggio è stato il cane di Susanna in via Quintino Alto. «Abito a 50 metri di distanza, stavo passeggiando con Godot quando ci siamo trovati di fronte un pastore tedesco uscito dal giardino di casa. Godot si è voltato per tornare indietro ma l’altro in un istante ha percorso due metri e lo ha azzannato nella parte posteriore. Io mi sono messa a urlare sperando di richiamare i padroni, ma non è uscito nessuno. Una vicina si è affacciata alla finestra e ha chiamato la Polizia locale, mentre io ho fatto l’unica cosa sensata per non rimetterci una mano o una gamba: avevo una bottiglietta d’acqua nello zaino, l’ho presa e l’ho versata in testa al pastore tedesco che ha mollato la presa. Ci ha anche inseguiti per un po’ ma alla fine sono riuscita a portare il cane alla clinica di via Baioni. Ho trovato ad aspettarmi i vigili, chiamati dalla mia vicina, che hanno fatto la multa al proprietario del pastore tedesco».

L’intento del gruppo di Monterosso non è però persecutorio, ma educativo: «Vorremmo che questi esempi ricordassero ai padroni dei cani che devono essere responsabili, assicurare l’animale, tenerlo al guinzaglio e non farlo uscire liberamente da case e giardini. Bisogna capire che i cani non sono dei peluche ma vanno educati. Non basta solo raccogliere i loro bisogni per strada per essere dei bravi padroni».

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