Carceri, il report annuale: sovraffollamento in Italia al 107%. A Bergamo siamo al 165%

Il rapporto Antigone In tutto sono 54.600 i detenuti in Italia, un dato di nuovo in aumento. Quattro su dieci sono alla prima carcerazione ma aumenta la recidiva.

Il numero dei detenuti, drasticamente sceso durante il primo anno della pandemia, è tornato a crescere: si è passati dalle 53.364 presenze della fine del 2020 alle 54.134 di dicembre 2021, ai 54.609 di fine marzo di quest’anno. Il tasso di affollamento ufficiale è del 107,4%, ma quello «reale» certamente più alto. È l’analisi di Antigone nel suo diciottesimo Rapporto sulle condizione di detenzione, realizzato sulla base dei dati ufficiali e delle visite degli operatori dell’associazione nei penitenziari.

La situazione a Bergamo

In alcune regioni il tasso di affollamento è più alto della media: in Puglia è al 134,5%, in Lombardia al 129,9%. Alcuni istituti presentano tassi analoghi a quelli che si registravano al tempo della condanna dell’Italia da parte della Cedu, nel 2013. A fine marzo l’affollamento a Varese era del 164%, a Bergamo e a Busto Arsizio del 165% e a Brescia «Canton Monbello» del 185%.

Aumenta il tasso di recidiva

Al 31 dicembre 2008, quando dopo l’indulto del 2006 tornava a crescere la popolazione carceraria, il numero di reati per detenuto era più basso, 1,97. Ora la media si attesta a 2,37. In questo intervallo di tempo, sono diminuiti i reati in generale e anche i detenuti in termini assoluti, ma è aumentato il numero medio di reati per persona: «Ciò è indice - rileva Antigone - dell’aumento del tasso di recidiva». Al 31 dicembre 2021, dei detenuti presenti nelle carceri italiane, solo il 38% era alla prima carcerazione. Il restante 62% in carcere c’era già stato almeno un’altra volta. Il 18% c’era già stato in precedenza 5 o più volte.

Il fenomeno «porte girevoli»

La percentuale di chi ci è stato più volte cala per gli stranieri, ma sale per gli italiani. Sempre rispetto al 2008 vi è un netto calo degli ingressi: dai 92.800 ai 35.280 del 2020, per poi risalire per la prima volta in molti anni e fermarsi a 36.539 nel 2021: «Il calo - ricorda Antigone - è certamente frutto delle misure adottate dal 2012 in poi per il contrasto del cosiddetto fenomeno delle “porte girevoli”, l’ingresso in carcere di persone per periodi brevi o brevissimi».

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