Caro bollette, il governo abbassa l’Iva anche per il teleriscaldamento

L’emendamento.Scatterà l’aliquota ridotta al 5% (come per energia e gas) nel primo trimestre 2023. Solo in città sono circa 30mila le utenze allacciate.

La beffa è sanata, almeno per il primo trimestre del 2023. Tra gli emendamenti inseriti nel rush finale della legge di bilancio, c’è anche un articolo dedicato a ridurre l’Iva al 5% per chi ha il teleriscaldamento (rispetto all’attuale 22% o 10%). Un tema sollevato ormai da alcuni mesi, considerato che già in estate era stata ridotta (cioè portata al 5%) l’Iva su gas ed energia elettrica, ma il teleriscaldamento era rimasto escluso dal perimetro di quegli interventi.

Ora arriva la svolta, seppur con un orizzonte temporale al momento limitato al solo primo trimestre 2023. Il provvedimento, proposto dalla maggioranza, è stato annunciato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: «Per il caro energia diversi emendamenti sollecitavano quella che era ritenuta e che anche noi abbiamo ritenuto un’ingiustizia, il trattamento di sfavore per il teleriscaldamento, per cui è prevista la riduzione dell’aliquota Iva al 5% per il primo trimestre 2023». La misura porterà beneficio a una platea piuttosto consistente di famiglie: solo nella città di Bergamo, sono circa 30mila gli appartamenti allacciati al teleriscaldamento. Sulla quantificazione concreta del risparmio, cioè l’effettivo sconto in bolletta, al momento non sono ancora possibili stime; in generale, per quanto riguarda le bollette del teleriscaldamento, nell’ultimo anno si stima un incremento dei costi del 35%: un dato generalmente più lieve rispetto al salasso accusato ad esempio dal metano.

Sul provvedimento inserito nella legge di Bilancio è intervenuto anche Antonio Misiani, senatore bergamasco del Partito democratico e responsabile nazionale Economia dei «dem»: «La riduzione al 5% dell’Iva sul teleriscaldamento, fortemente sostenuta dal Partito democratico, è una decisione molto positiva, che pone rimedio almeno per il primo trimestre 2023 ad un’ingiustizia che penalizzava centinaia di migliaia di famiglie in tutta Italia». Per questa «disparità di trattamento» rispetto alle precedenti agevolazioni sull’Iva di gas ed energia elettrica, il Movimento 5 stelle aveva invece presentato due interrogazioni alla Commissione europea: per l’eurodeputata Maria Angela Danzì però questa agevolazione di soli tre mesi «non è sufficiente», e contro il caro-energia «servono soluzioni durature, eque ed efficaci e noi continueremo a difendere i consumatori dalle speculazioni e dagli extraprofitti come fatto finora». Per provare a trovare una soluzione, nei mesi scorsi erano intervenuti anche diversi amministratori locali, specie delle città del Nord.

Anche Giorgio Gori aveva espresso l’auspicio di una soluzione: «Per aiutare famiglie e imprese, il governo Draghi ha portato l’Iva sui consumi di gas dal 10% al 5% – aveva ricordato il sindaco in un tweet di novembre -. Per tutti, salvo che per gli utenti del teleriscaldamento, che pure è la forma di riscaldamento meno inquinante. Non c’ è una ragione. Il nuovo governo estenda le agevolazioni». Ora lo sconto è arrivato, seppur temporaneo.

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