Cimitero, i rincari sul tavolo della Giunta: dal lumino fino all’ingresso del feretro

Palafrizzoni. Lunedì l’ok alla delibera, crescono quasi tutte le voci. Si pagherà anche l’accesso della salma portata da fuori città. Angeloni: effetto inflazione e ripartizione più equa dei costi.

La delibera sarà approvata lunedì dalla Giunta e qualche virgola potrebbe cambiare, ma l’aumento dei costi per alcuni servizi funebri erogati dal Comune è annunciato dai numeri ed è cosa certa. Una «ritaratura» rispetto ai costi vivi che sostiene l’amministrazione comunale, che peserà però non poco sui parenti dei defunti. Tra gli aumenti sulle tariffe, la dispersione delle ceneri, che passerebbe dagli attuali 60 euro a 160. O ancora, le tumulazioni in tomba o in cappella, servizio che tocca i 217 euro rispetto agli attuali 73 euro, in conto fino ai 4 euro in più per l’allacciamento della luce alla lampada votiva (passa dai 35 euro ai 39). Verrà istituita anche una nuova tariffa: 80 euro per «l’ingresso del defunto per cremazione residente in provincia di Bergamo», cifra che sale a 160 euro nel caso in cui la salma provenga da fuori provincia. Resta invece gratuito l’accesso dei defunti residenti in città.

«Sono gli effetti dell’inflazione»

«Gli effetti dell’inflazione – spiega l’assessore ai Servizi cimiteriali Giacomo Angeloni – sono stati evidenti sul nostro territorio e hanno comportato un generale rialzo dei prezzi. Questo trend si riflette anche sui servizi ai cittadini e stiamo lavorando con grande impegno al Bilancio previsionale 2023 per evitare che i nostri concittadini subiscano i contraccolpi di questa situazione. In questo quadro, i nostri servizi cimiteriali hanno cercato di proteggere il più possibile i residenti in città, che contribuiscono in massima parte al funzionamento e al miglioramento delle infrastrutture e delle strutture dei nostri cimiteri. Al di là di qualche adeguamento più generalizzato dovuto all’inflazione, il Comune sta lavorando per rimodulare alcune tariffe verso coloro che non risiedono in città e che beneficiano di servizi del cui funzionamento non concorrono attraverso il pagamento delle proprie tasse, una manovra che sarà, comunque, il più possibile equa e che terrà conto delle situazioni di fragilità economica. In questo senso va letto anche il recente provvedimento di calmieramento delle tariffe dei riti funebri».

Invariata la tariffa per i funerali

Resterà invariata la tariffa per i funerali nella chiesa di Ognissanti, ma crescono quasi tutte le altre voci. L’esumazione per cremazione (da 259 euro a 288), l’esumazione per campo di consumo (da 538 euro a 599), l’esumazione/inumazione semplice (da 229 euro a 255). Più cara l’estumulazione, quella dalla tomba per la cremazione passa dai 202 ai 322 euro. Rincari anche sulle pratiche burocratiche, come l’autorizzazione per la posa dei monumenti (83 a 92 euro), il passaporto mortuario (da 55 a 61 euro), le pratiche di trasporto fuori Comune (da 55 a 110 euro). Capitolo cremazioni. La tariffa per l’affidamento delle ceneri passa da 60 a 95 euro, la dispersione delle ceneri da 60 a 160 euro. Sopra i 200 euro alcune voci «base» come le tumulazioni successive in loculo/ossario, dagli attuali 98 euro a 217 o le tumulazioni in tomba con opere a carico della ditta, da 73 a 217 euro. C’è anche una tariffa nuova, che riguarda le visite guidate «a cura di un soggetto privato». Negli anni è infatti cresciuto l’interesse culturale sul patrimonio custodito nel Monumentale, interesse che viene sottoposto a tariffa, al pari dei musei.

Le reazioni dei consumatori

Le tariffe sono state sottoposte all’attenzione delle associazioni a tutela dei consumatori, in virtù di un accordo col Comune. Mina Busi di Adiconsum parla di «mera informativa, non c’è stato margine di trattativa. Sono aumenti che non saranno graditi alle persone». «Abbiamo chiesto motivazioni a questi aumenti – aggiunge Christian Perria di Federconsumatori –. Abbiamo chiesto di poter rivedere soprattutto le tariffe legate alle cremazioni, dato che sempre più persone decidono di farsi cremare. Le famiglie si troveranno con una spesa di un certo tipo da sostenere». La delibera non dovrà passare in Consiglio perché si tratta di modifiche allo schema tariffario, gli aumenti dovrebbero scattare a breve.

© RIPRODUZIONE RISERVATA