Colombe, il prezzo spicca il volo. E nell’uovo sorpresa amara: +15%

IL CARO-SPESA. Per il dolce aumenti fino al 70%. «Colpa dei costi energetici». I produttori: «Cerchiamo di contenere i rincari». Su anche agnello e capretto.

Dentro l’uovo di Pasqua la sorpresa di altri rincari per le famiglie bergamasche. A causa dei costi lievitati per energia e materie prime, a farne le spese è anche il pranzo delle feste: dall’agnello alla colomba si registrano inevitabili aumenti rispetto agli anni scorsi. L’allarme viene lanciato dalle associazioni dei consumatori, a partire dal Codacons che evidenzia come i prezzi delle uova di cioccolato salgono mediamente del +15,4% rispetto allo scorso anno con punte del +44% per alcune linee dedicate ai bambini e legate a personaggi dei cartoni animati. Alla base dei fortissimi aumenti dei prezzi c’è sicuramente il caro energia, che ha appesantito i costi di produzione in capo alle aziende, ma anche l’aumento delle materie prime, rincarate in media dal 20 al 50%.

Anche il prezzo della colomba vola

Secondo il Codacons «spicca» il volo anche il prezzo della colomba, con aumenti anche superiori al 70% rispetto al 2022. Non va meglio per i piatti tipici pasquali, come agnello e capretto. Coloro che non si sono portati avanti a fare la spesa, rischiano anche qui rincari importanti, con le carni ovine e caprine già rincarate dell’8,3% secondo le rilevazioni di inizio aprile dell’Unione nazionale consumatori. Confartigianato Bergamo sottolinea come i prezzi della pasticceria fresca, in base all’osservatorio Mpi «salgono della metà rispetto agli altri prodotti alimentari. La crisi combinata di materie prime e dell’energia hanno ribaltato effetti pesanti sul comparto dolciario e in particolare sulle pasticcerie, le quali reagiscono con un incremento dimezzato (6,5%) rispetto alla tendenza del comparto (+13,2%) secondo i dati raccolti a febbraio, mentre la pasticceria confezionata fa registrare un +18,4%». In Italia i prodotti di panetteria e pasticceria salgono in media del 16,6%, meno di cinque punti rispetto al +21,5% della media Ue.

Il peso del caro energia

Ogni attività commerciale deve fare i conti in casa propria, anche se in Bergamasca sono molti gli esercizi che hanno deciso di contenere i rincari. «Per la colomba abbiamo contenuto l’aumento in pochi euro rispetto allo scorso anno, sperando che le bollette non tornino a salire e che finisca la speculazione sulle materie prime – commenta Massimo Ferrandi, presidente di Aspan, l’associazione che raggruppa i panificatori bergamaschi -. Di fatto non c’è una regola: ci sono colleghi che stanno soffrendo proprio perché non hanno aumentato i prezzi in base all’andamento del mercato e oggi si ritrovano in grave affanno. In questo caso la conseguenza più probabile è un innalzamento dei prezzi di diversi euro al chilo».Luca Bonicelli, presidente degli alimentaristi di Ascom Confcommercio Bergamo, punta il dito contro il caro bollette. «Dal 2019 al 2022 i costi per energia elettrica e gas sono aumentati del 179%: un vero salasso. Purtroppo non è solo una questione di materie prime, ma noi dobbiamo anche conservare gli alimenti, confezionarli e servirli al cliente – prosegue Bonicelli –. Se nel 2022 anche io mi sono accollato gli aumenti e i clienti ci hanno premiato, ora siamo obbligati ad applicare prezzi diversi, calcolando i costi quasi fuori controllo».

Su i prezzi anche per agnello e capretto

Tra gli ingredienti più gettonati per il pranzo pasquale ci sono agnello e capretto: anche qui si registrano quotazioni al rialzo. «Ci sono stati rincari sulla media di 2 euro al chilo e devo confessare che si fa anche fatica a trovare agnello e capretto – commenta Ettore Coffetti, presidente del gruppo macellai di Ascom Bergamo –. La produzione degli allevamenti è probabilmente calata per i maggiori costi da sostenere. Gli aumenti sono praticamente inevitabili, anche se io per coerenza ho tenuto i prezzi dello scorso anno, che erano già stati rivisti al rialzo, abbassando il mio margine».

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