Covid e genetica, 870mila le varianti che «incidono» sull’evolversi dell’infezione

Progetto Origin. Lo studio dell’Istituto Mario Negri si basa sul dna di 1.200 partecipanti fra Bergamo e la val Seriana: conclusioni nei prossimi mesi. L’approfondimento su L’Eco di Bergamo in edicola venerdì 4 novembre.

Il progetto Origin, il lavoro di ricerca promosso dall’Istituto Mario Negri per indagare se ci sia una relazione tra la malattia da Covid-19 e i fattori genetici, prosegue e intravede la conclusione. Ieri i partecipanti hanno ricevuto un aggiornamento che dà conto di quanto mastodontico sia il lavoro di ricerca: «A giugno 2022 - spiega la nota dell’istituto - è stata completata la parte di laboratorio dell’analisi genomica del Dna estratto dai campioni raccolti nei 1.200 partecipanti.

Sono state valutate circa 870.000 varianti di geni che possono essere implicati nell’ingresso del virus nelle cellule umane e nella risposta del nostro sistema immunitario, o varianti di geni che possono influenzare la severità e le complicanze della malattia». Si cerca insomma di chiarire i motivi per cui per alcune persone il Covid ha rappresentato una malattia gravissima e per altre, invece, l’infezione è stata solo paucisintomatica o asintomatica. E perché alcuni sono stati contagiati e alcuni non hanno invece contratto il virus. Nei prossimi mesi è attesa la conclusione.

Approfondisci l'argomento su L'Eco di Bergamo di venerdì 4 novembre

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