Crescono le dichiarazioni Isee. L’analisi della Cisl: «Una provincia povera e sola»

I DATI. La lettura dei numeri: più del 50% delle prestazioni riguardano i minori, anche se il settore che ha avuto il maggior incremento di richieste riguarda le prestazioni per disabili, cresciute del 15% in provincia e del 25% in città. Il 27% delle pratiche riguarda cittadini con fascia di reddito inferiore ai 10mila euro, quindi in piena “zona povertà”.

Sono cresciute, quasi del 5% se si tiene conto solo di Bergamo città , le dichiarazioni bergamasche raccolte per la compilazione dell’Isee. Non cambiano, invece, tra provincia e capoluogo, i motivi delle richieste: più del 50% delle prestazioni riguardano i minori, anche se il settore che ha avuto il maggior incremento di richieste riguarda le prestazioni per disabili, cresciute del 15% in provincia e del 25% in città. Il 27% delle pratiche riguarda cittadini con fascia di reddito inferiore ai 10mila euro, quindi in piena “zona povertà”.

Sono i primi dati che emergono dalla ricerca che il Dipartimento Welfare della Cisl di Bergamo ha realizzato sulle domande prevenite ai Caf: sono state analizzate quasi 40mila dichiarazioni su tutta la provincia: di queste, il 41,62% delle dichiarazioni riguarda persone sole (+4,83% sul 2022); il 25% delle Dsu non supera la soglia Isee di 9.360 euro (la soglia della povertà); il 36,76% riguarda nuclei unifamiliari, persone sole; il 18,87% delle dichiarazioni interessa persone over 65 (con un aumento del 25,68% sul 2022).

I dati a Bergamo

Se possibile, in città le condizioni di fragilità evidenziate dai dati provinciali vengono maggiormente amplificate. Delle 3.000 e più dichiarazioni dei cittadini di Bergamo, infatti, il 33,55% riguarda persone sole (+9,18% sul 2022); la percentuale delle Dsu con Isee inferiore a 9.360 euro si attesta al 39,44% del totale e il 76,56% di queste proviene da persone sole; il 27,76% delle dichiarazioni del capoluogo è di cittadini over 65 (+43,29% sul 2022), e di questi il 43,55% riguarda over 65 soli (+41,37% sul 2022); il 40,04% denuncia un Isee inferiore a 9.360 euro (+16,96% sul 2022) e il 29,38% con Isee inferiore a 9.360 euro vive solo (+14,29% sul 2022).

«Cresce la fragilità»

«L’analisi – dichiara Angelo Murabito, segretario provinciale della Cisl - evidenzia la crescita di fragilità che si concentrano in particolare tra le persone sole, la popolazione anziana, l’insufficienza reddituale e la disabilità. Per questo ribadiamo che servono politiche per contrastare il fenomeno, sempre più ampio, della povertà nella provincia, dando sempre più spazio a intese con le amministrazioni locali». Il focus sulla solitudine: «Dai dati in nostro possesso, infatti, crescono solo le domande dei nuclei monofamiliari o con due persone, mentre sono in netto calo quelle di famiglie con più elementi. Dietro il numero delle ”unifamiliari” – insiste Murabito – si cela la crisi della famiglia, per cui ribadiamo l’importanza di interventi a sostegno»..

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