Dalla Regione 106 milioni per la sanità: nove arriveranno nella Bergamasca

A beneficiarne saranno le Asst, le Ats, le fondazioni Ircss (ricerca) e l’Areu. Manutenzioni, riqualificazioni, opere urgenti, messa in sicurezza e acquisto nuovi macchinari.

Nove milioni e 230 mila euro. Per la sanità bergamasca arriveranno nuove risorse dalla Regione, da spendere con interventi mirati su temi precisi: manutenzione, riqualificazione e opere urgenti, messa in sicurezza (soprattutto antisismica e antincendio), acquisto di macchinari e strumentistica ad alta tecnologia per sostituire quella giunta a «fine vita». È quanto prevede il «programma regionale straordinario degli investimenti per la sanità», approvato lunedì 21 giugno dalla giunta di Palazzo Lombardia su proposta di Letizia Moratti, vicepresidente oltre che assessore al Welfare. Il totale dei fondi messi sul piatto, nell’ottica di una risposta di sistema che contribuisca sì alla lotta contro il Covid ma – soprattutto – guardi anche oltre ammonta a 106,5 milioni di euro, di cui appunto 9.230.000 per le realtà della Bergamasca; quello orobico è il terzo stanziamento più consistente tra le province lombarde, dopo quelli per il Bresciano (21.430.000 euro) e per il Milanese (47.578.800 euro).

A beneficiarne saranno le Asst, le Ats, le fondazioni Ircss (gli istituti di ricerca e cura a carattere scientifico) e l’Areu. Per Letizia Moratti «si tratta di un programma di interventi decisamente importante che va nella direzione di realizzare opere strutturali, acquisire nuovi macchinari e strumentazioni, anche con l’obiettivo di andare a ridurre le liste d’attesa, oltre all’innovazione tecnologica legata ai sistemi di pagamento per le prestazioni erogate all’interno delle strutture». Questi ultimi 106,5 milioni di euro, rimarca la Regione, si aggiungono ai «40 milioni di euro già finanziati lo scorso 3 marzo per i piani di investimento aziendali destinati a interventi di manutenzione ordinaria finalizzata al mantenimento del patrimonio immobiliare e tecnologico delle aziende sanitarie». Altri 3,5 milioni, infine, sono stati investiti per l’innovazione tecnologica e in particolare per il potenziamento del pagamento elettronico.

L’elenco dettagliato dei progetti bergamaschi inseriti in quest’ultimo stanziamento non è ancora disponibile, ma a livello complessivo i campi d’azione – considerando il totale dei circa 150 milioni deliberati nelle diverse tappe del 2021 – sono così ripartiti: 40 milioni per i piani di investimento aziendali; 27,91 milioni per il miglioramento della sicurezza antisismica e antincendio e il superamento delle barriere elettroniche; 24 milioni per «progetti strategici relativi ai nodi portanti della rete»; più di 20 milioni per la sostituzione di grandi apparecchiature biomediche; 18 milioni per opere urgenti. «È un piano straordinario – aggiunge Letizia Moratti -, che ha preso forma dalle esigenze arrivate dal territorio e che di fatto ha un’azione che va ad anticipare il percorso della riforma della Legge 23 sulla sanità regionale. Una riforma che non può prescindere da un’attenzione peculiare e da investimenti rilevanti per garantire la migliore efficienza possibile delle nostre strutture e il mantenimento di quei livelli di eccellenza che ci riconoscono anche dagli Usa».

Fissato anche il calendario per dare concretezza agli interventi: dovranno concludersi tra i 24 e i 30 mesi dall’avvio, tetto che può salire a 40 mesi se l’intervento supera i 25 milioni di euro; ogni sei mesi, le strutture sanitarie interessate dovranno inviare una rendicontazione – con allegata documentazione – sull’avanzamento dei lavori alla Direzione generale Welfare.

Il provvedimento approvato dalla giunta, conclude la Regione, mira al raggiungimento degli obiettivi dell’efficienza e del contenimento dei costi: le implementazioni non aumenteranno le spese di gestione delle strutture sanitarie, ma ne aumenteranno le performance.

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