È scontro sul nome del ristorante Sant’Ambroeus in Piazza Vecchia

LA BATTAGLIA LEGALE. Il locale di Milano fa causa a quello di Bergamo: «Non ci spieghiamo questo accanimento nei nostri confronti».

Battaglia legale per il nome Sant’Ambroeus che accomuna la trattoria in Piazza Vecchia e un omonimo locale meneghino che nel 2021 è passato di mano a «Sa Hospitality Group (Sahg)», con sede a New York ma con soci italiani e 18 ristoranti situati tra Manhattan e il resto degli Stati Uniti attraverso i tre brand: Sant Ambroeus, Casa Lever e Felice. I legali della società hanno deciso di citare in giudizio i soci della trattoria aperta nel 1994 in Città Alta, rivendicando l’utilizzo del marchio.

Un nome diffuso

«Siamo in ballo da un paio di anni e a maggio abbiamo la terza udienza – commenta Stefano Canziani, insieme al socio Samuel Perico -. Il giudice non si è ancora espresso e gli avvocati stanno cercando una mediazione, ma non ci spieghiamo questo accanimento nei nostri confronti». Già, perché il nome Sant’Ambroeus risulta particolarmente diffuso in tutta Italia, con almeno altri due locali persino nella Bergamasca, tra cui un ristorante a Foppolo. Nel caso nostrano poi, la scelta del nome Sant’Ambroeus non richiama il patrono meneghino, bensì il primo fondatore del locale, Franco Santambrogio.

Trent’anni di attività

Originario di Como e scomparso nel 2018, ha gestito numerosi locali nella Bergamasca, aggiudicandosi nel 1978 il titolo di miglior sommelier d’ Italia, mentre nel 1980 avviò la Trattoria del Sommelier, (dove oggi è presente «Lio Pellegrini»), che nel 1981 meritò la Stella Michelin. Santambrogio è stato come un padre per Stefano e Samuel. Da qui la decisione di dedicargli il locale, che prima si chiamava La Fontana. «L’anno prossimo festeggiamo i 30 anni della nostra attività e cambiare nome sarebbe veramente penalizzante – concludono Canziani e Perico -. Non diamo fastidio a nessuno e per appianare la questione abbiamo persino invitato i contendenti a pranzo per mostrare la nostra cucina regionale: ora rimaniamo fiduciosi sul buon esito della vicenda».

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