Gas e luce, partirà a gennaio la fine del mercato tutelato

LA LIBERALIZZAZIONE. Le scadenze non riguarderanno però tutti i consumatori. Per i «clienti vulnerabili» prevista una proroga fino al 31 marzo 2027.

È una questione che si trascina dal lontanissimo 2007, dal Decreto Bersani-bis che avviò la completa liberalizzazione del mercato dell’energia. Ora, alle soglie del 2024, forse si è arrivati a una svolta, salvo ennesima proroga (ipotesi tra l’altro ventilata pure nei giorni scorsi). Ma, al netto di eventuali novità, il quadro è definito: dal 1° gennaio 2024 cesserà il «servizio di maggior tutela» per il gas e dal 10 gennaio anche per l’elettricità, cioè inizierà la fine del «mercato tutelato» in favore del completo passaggio al mercato libero. Un tema che riguarda un numero importantissimo di famiglie: 9 milioni di nuclei in tutta Italia, in pratica attorno al 35% della popolazione (le famiglie in Italia sono circa 25 milioni). Più di una famiglia su tre, in teoria.

In teoria, appunto. Perché sono comunque previste delle «salvaguardie». In primis, se entro quella data non si passa già a un contratto a regime di mercato libero, si attiverà – come spiega Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo – l’utente entrerà automaticamente «in un regime transitorio chiamato «servizio a tutele graduali». Il servizio sarà gestito da un venditore, selezionato tramite procedure d’asta per aree territoriali, quindi a prezzi competitivi, secondo condizioni fissate da Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, ndr), senza che si verifichino interruzioni di fornitura o cambi di contatore». E potrà durare parecchio, questa transizione: fino al 1° aprile 2027, dopodiché «nel caso il cliente non abbia ancora scelto il mercato libero sarà assegnato d’ufficio allo stesso fornitore che ha erogato il servizio nel regime transitorio sulla base della sua offerta più conveniente del mercato libero».

Le tutele dei «vulnerabili»

Detto della casistica generale, c’è peraltro una normativa specifica per i «clienti vulnerabili», che potranno continuare fino al 31 marzo 2027 a usufruire del servizio di maggior tutela. Chi sono i «vulnerabili»? Si tratta sostanzialmente dei clienti con più di 75 anni d’età, di chi ha percepito il bonus sociale per luce e gas (quindi famiglie con Isee basso, soprattutto numerose) e disabili.

«Le informative ai clienti verranno fornite con un allegato alle fatture in emissione a partire da ottobre – aggiunge la presidente di Adiconsum Bergamo – e si rivolgeranno ai clienti di forniture domestiche sia in servizio di maggior tutela che coloro già passati al mercato libero. Verranno anche inviati i modelli per l’autocertificazione di richiesta del riconoscimento di “cliente vulnerabile”. Va precisato che il cliente in condizioni di vulnerabilità che è già passato a mercato libero, potrà fare richiesta di rientrare nel mercato tutelato».

Vantaggi e svantaggi

Non è detto che il passaggio dal mercato tutelato a quello «libero» sia svantaggioso. «Il mercato libero nei mesi scorsi ha proposto prezzi più vantaggiosi rispetto a quello tutelato, per via delle oscillazioni di mercato – segnala Busi –. L’aspetto fondamentale da comprendere è che il cittadino deve imparare a verificare costi e fatture. L’obiettivo del mercato libero è quello di creare competitività tra gestori per abbassare i costi, ammesso che i gestori non facciano cartello».

La fine del mercato tutelato, al netto delle già citate tutele, sta comunque mobilitando parecchi consumatori: «Ci stiamo preparando a dare istruzioni e indicazioni a tutti gli utenti per valutare cosa comporterà questo passaggio, ammesso che non intervengano delle proroghe – spiega Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo –. Chi finora è rimasto nel mercato tutelato lo ha fatto perché riteneva di avere un salvagente che adesso verrebbe meno. Di base c’è però un ulteriore tema: non è facile dare indicazioni precise ai consumatori sulla molteplicità di offerte che ci sono nel mercato, difficili da comprendere anche per chi è del settore. La trasparenza nelle informazioni dovrebbe essere invece un aspetto fondamentale».

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