Il Covid aguzza le idee
Crescono i brevetti

Passati dai 55 nel 2018, ai 92 dello scorso anno. I brevetti industriali sono il 32%, in flessione la logistica.

Siamo un popolo di inventori, degni eredi di quel gran genio di Leonardo. Negli ultimi anni i brevetti depositati e rilasciati sono aumentati sulla spinta all’innovazione dei processi produttivi per recuperare competitività . Poi è arrivato il Covid-19, che in pochi mesi ha fatto aguzzare l’ingegno soprattutto nel campo nella ricerca biomedica e dei materiali.

Anche a Bergamo c’è stata un’impennata dei brevetti concessi: secondo dati elaborati dalla Camera di commercio di Bergamo erano 55 nel 2018, sono saliti a 81 nel 2019 per arrivare a 92 nel 2020. L’incremento maggiore riguarda i brevetti industriali «per il soddisfacimento delle necessità umane» passati dal 27,7% al 32,1% del totale con un aumento di quasi il 5%. Al secondo posto la logistica, scesa al 27,4% dal precedente 34,2%, mentre il tessile si ferma all’1,48%.

Quanto alle domande di brevetto, a Bergamo nel 2020 ne sono state presentate 85, l’8,2% delle quali attraverso la Camera di commercio, mentre il totale nazionale ammonta a 13.401. Sicuramente a trainare le richieste ha contribuito anche l’azione del ministero per lo Sviluppo economico, che nel 2020 attraverso Invitalia ha finanziato bandi a favore delle micro, piccole e medie imprese per la concessione di agevolazioni per la valorizzazione non solo dei brevetti, ma anche di marchi e disegni. Proprio i marchi in Italia rappresentano la voce principale fra i titoli di proprietà industriale. L’anno scorso nella Bergamasca ne sono stati registrati 628, il 10,4% in più rispetto al 2019, mentre quelli depositati (quindi in attesa di registrazione) sono stati 587, con una percentuale superiore alla media nazionale.

In generale, la Lombardia è sul podio delle regioni italiane a maggior tasso di innovazione. Su un totale di 36.820 fra marchi e brevetti, il numero maggiore risulta presentato da richiedenti domiciliati a Milano (31.984 domande, pari all’86,9%), seguono Brescia con il 4,8% e Bergamo con l’1,9%, ma va detto che molte aziende, anche bergamasche, spesso per il deposito dei titoli di proprietà industriale si affidano a mandatari domiciliati nel capoluogo lombardo.

Da gennaio a dicembre 2020 la Camera di commercio ha gestito e trasmesso telematicamente all’Ufficio italiano brevetti e marchi 308 depositi di titoli di proprietà industriale. L’agenzia speciale Bergamo Sviluppo ha inoltre proposto un programma di consulenza in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Bergamo e con consulenti accreditati, organizzando 7 webinar formativi e 15 giornate di incontro con 66 inventori, attivate 205 ore di assistenza specialistica a favore di 13 imprese locali. «Nonostante la pandemia abbia inciso non poco sul contesto economico a livello globale - commenta il presidente di Bergamo Sviluppo, Angelo Carrara - il deposito delle domande di brevetto e di marchio al nostro sportello non si è arrestato, segno questo sia di una creatività che non si è fermata sia della volontà di tutelare, attraverso le modalità istituzionali a disposizione, le proprie idee, creazioni o invenzioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA