Il gelido inverno degli ultimi, aumentano le richieste per i servizi d’accoglienza

IL PIANO FREDDO. A novembre 110 ospiti accolti al Galgario, 174 in tutta la scorsa stagione. Don Trussardi: preoccupante, chi è povero lo è sempre di più.

Le temperature sono sempre più rigide e per chi vive in strada il disagio aumenta. Nella nostra città sono numerosi i servizi che offrono accoglienza ai senza fissa dimora, ma i posti nei dormitori sembrano non bastare mai. «Caritas diocesana da sempre cerca di rispondere ai bisogni delle persone che vivono situazioni di difficoltà o grave marginalità – dice don Roberto Trussardi, direttore di Caritas-. Il dormitorio al Galgario è il servizio più noto e storico, ha normalmente 52 posti, ma con il Piano freddo vengono incrementati di altri 27, così arriviamo ad ospitare ogni notte 80 persone. A questi si aggiungono i posti al dormitorio femminile in via Palazzolo, in cui si accolgono una decina di donne».

Il piano freddo

Il piano freddo, che inizia il 1° novembre e si chiude a marzo, ha preso avvio quest’anno all’insegna del tutto esaurito. Infatti, durante questo prime mese sono già state ospitate 110 persone, mentre lo scorso anno nel periodo da novembre 2022 a marzo 2023 complessivamente sono state 174. «I primi dati raccolti – continua don Roberto – ci mostrano una situazione preoccupante. In sole quattro settimane un numero di richieste di poco inferiore a quelle di 5 mesi dell’anno precedente. Consideriamo anche che per i posti ordinari, c’è sempre una lista di attesa di almeno 30 persone. La causa di questo aumento vertiginoso? Nell’ultimo anno ci sono stati molti arrivi di migranti, più che nel 2022. Molte delle persone “nuove” che incontriamo sono stranieri che escono dai luoghi di accoglienza dei bandi prefettizi. Li ritroviamo sul territorio, fanno lavoretti, magari in nero, che non permettono loro di avere una casa». Anche per il dormitorio femminile le richieste sono sempre molte: «I posti sono circa 10, ma se fino a un paio di anni fa, difficilmente erano occupati ogni giorno, ciò non avviene dal 2022. In estate si registrava il minimo di presenze, talvolta con nessuna ospite per qualche sera; invece, anche nei mesi caldi di quest’anno il dormitorio era pieno, con una lista d’attesa di 4/5 donne. Un altro dato che rivela l’aumento delle persone che vivono in strada riguarda l’utilizzo del servizio docce. Ogni giorno sono ormai 35, quando prima si arrivava a 20/25. Si tratta di un aumento del 40%». Così anche l’armadio solidale con 317 persone (tra cui 38 donne) sempre da gennaio a ottobre 2022, diventate 512, di cui 31 donne, nel 2023.

I servizi d’accoglienza diurni

Altri servizi che permettono di osservare i cambiamenti nel fenomeno dei senza fissa dimora in città riguardano gli spazio aperti al Galgario per l’accoglienza diurna. Il Punto sosta offre un luogo in cui trovare ristoro, operatori con cui parlare e alcune attività da svolgere ogni pomeriggio da lunedì al venerdì. Anche in questo caso si registra un aumento delle presenze che passano dalle 373 persone del 2022 alle 465 del 2023; così anche per lo Spazio femminile Irene, aperto a tutte le donne il lunedì mattina con il pranzo condiviso presso il Galgario: nel 2022 era frequentato da 9 donne, diventate 30 nel 2023.

«Quando abbiamo pensato a questi due servizi per aumentare tempi e spazi di accoglienza anche durante il giorno – commenta don Roberto – ci si chiedeva se ne valesse la pena. La risposta è nel numero di chi li frequenta. Si tratta di persone che non sono quotidianamente in strada, nelle zone “calde” della stazione, per esempio, dove la visibilità è maggiore e dove anche 50 persone in più fanno la differenza. Ospitalità, accoglienza, prossimità sono ciò che restituisce dignità a chi vive la grave marginalità». Detto questo continuano ad esserci nella nostra città uomini e donne che vivono per strada, che per motivi diversi non si avvicinano ai servizi: «Stimiamo una cinquantina di persone che stanno in aeroporto o in strutture abbandonate o in stazione. Sono gli irriducibili che non si lasciano avvicinare o che spesso, perché dipendenti da sostanze o alcol, non riescono a rispettare le semplici regole necessarie alla convivenza in strutture come un dormitorio».

«Chi è povero lo è sempre di più»

Qualche giorno fa sono stati pubblicati i dati della Caritas della Diocesi di Brescia che ha registrato un aumento significativo delle persone senza fissa dimora: 79 nel 2022, 155 nel 2023, considerando lo stesso periodo da gennaio ad ottobre. «In questo anno della Cultura che ha unito le città di Bergamo e Brescia vediamo una tendenza comune – commenta don Trussardi -. In questa occasione così importante per i nostri territori, che ha portato attenzione ed iniziative a cui va un plauso, colpisce che tante risorse purtroppo non riescano a portare benefici a chi è povero. Tanta ricchezza di idee, progetti, anche fondi non incide sulla vita di chi è ai margini. Anzi qualcuno ha peggiorato la propria condizione. Credo che sia una riflessione da compiere perché chi è povero è sempre più povero e i benefici per la città, non sono per tutti». Se la grave marginalità presenta numeri in crescita, rimangono stabili i numeri dei posti ordinari del Galgario con 340 persone (79 italiani, 251 extra Ue, 10 Ue) da gennaio ad ottobre 2022 rispetto lo stesso periodo nel 2023, con 314 persone, di cui 60 italiani, 246 extra Ue, 8 Ue. Anche le richieste al Centro di Primo ascolto da gennaio a ottobre 2022 e nell’anno successivo sono pressoché stabili: 926 persone si sono rivolte in via Conventino nel 2022 (318 donne e 608 uomini) e 906 nel 2023 (215 donne e 691 uomini). «Sono leggere le variazioni delle richieste al Centro Ascolto dice don Trussardi - nel 2022 influenzate dalle conseguenze del conflitto in Ucraina, con molte donne con i bambini che sono arrivate a Bergamo».

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