Il Museo Archeologico riapre le porte: tra gli Egizi e gli antichi residenti a Bergamo

L’INAUGURAZIONE . L’8 giugno in piazza Cittadella riprenderanno le visite, dopo i lavori che hanno rivoluzionato gli spazi. Tra le novità il prezioso sarcofago di Ankhekhonsu.

Il prezioso sarcofago di Ankhekhonsu è ancora imballato in attesa di essere messo in bella mostra, mentre la mummia è già nella sua teca, nella nuova sezione egizia. Manca poco all’inaugurazione del Civico Museo Archeologico di piazza Cittadella, chiuso dal 2020 per le restrizioni pandemiche e poi per i lavori di restyling. L’inaugurazione è prevista l’8 giugno, quando il Comune di Bergamo svelerà anche la piazza viscontea, dove i lavori di rifacimento della pavimentazione sono terminati. Le transenne da cantiere saranno rimosse martedì 23 maggio, lasciando fruibile tutto lo spazio che diventerà al 100% pedonale (inaccessibile anche per le auto dei residenti). Una doppia inaugurazione nella cittadella dei musei, nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura.

Negli anni Sessanta gli ultimi lavori

Era dagli anni Sessanta che non si metteva mano alla sede dell’Archeologico. Sull’allestimento nel palazzo visconteo anche la firma dell’architetto Angelini, che studiò, tra le cose, l’inferriata d’ingresso, ancora presente. Ma all’interno, tutti gli spazi sono stati rivoluzionati. «Il museo aveva bisogno di essere rivisto con un nuovo allestimento che meglio evidenziasse i percorsi, soprattutto della Bergamo romana, aspetto valorizzato nella mostra del 2018 a Palazzo della ragione, “Bergomum” – spiega l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti –. Ogni reperto rimanda ai luoghi della città e della provincia, facendo percepire i movimenti e la sovrapposizione dei popoli che hanno vissuto a Bergamo. Il nuovo museo sorprenderà: è un piccolo gioiello nella cittadella dei musei, dove i reperti sono “parlanti”».

Le novità

Tra le novità la sezione egizia, dove sarà esposta la mummia e il sarcofago del sacerdote Ankhekhonsu, «per molti anni ospitato a Mantova, a Palazzo Tè. Saranno illustrati tutti gli studi collegati alla mummia» continua Ghisalberti. Il raro reperto potrà essere esposto grazie all’ampliamento del museo: «È stata una ristrutturazione importante e sono molto soddisfatto del risultato – commenta l’assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla –. È stato realizzato un soppalco sfruttando l’altezza di una stanza, in questo modo abbiamo aumentato la capacità espositiva. Abbiamo spostato l’ascensore perché non era adeguato per le persone diversamente abili e, appena possibile, faremo un collegamento con il Museo di Scienze naturali, per creare un unico ingresso e biglietteria».

A curare il nuovo allestimento la direttrice del museo Stefania Casini, insieme al suo staff: «È stato un lavoro titanico, tutto è nuovo, l’allestimento con le sue teche, il percorso della visita procede esattamente al contrario rispetto a prima. Abbiamo dedicato il piano ammezzato alla protostoria, mentre la parte romana, in particolare quella che riguarda la città, è al pian terreno. È stata ricavata anche una sezione egizia, dove sarà esposta Ankhekhonsu. Sui nuovi pannelli è possibile leggere le traduzione delle iscrizioni che si trovano sul sarcofago». I reperti che raccontano lo scorrere del tempo sono numerosi, legati a luoghi della città e della provincia. Alcuni di recente scoperta, come quelli dello scavo dell’ex caserma Montelungo.

Tra le novità alcune ricostruzioni degli antichi residenti a Bergamo. C’è la «proprietaria» del corredo di una tomba di Brembate sotto, vissuta nel quinto secolo avanti Cristo. Sono stati ricostruiti fedelmente abiti, scarpe, monili: «È stata realizzata da uno studio di Napoli, dove c’è una forte tradizione nelle statuine del presepio – racconta Stefania Casini –. Abbiamo fatto realizzare anche un guerriero gallico e un longobardo». Il percorso è denso, alla scoperta della nascita della città sul colle, con la sezione sulla necropoli. E ancora una zona dedicata ai culti, agli edifici da spettacolo, alle terme, al foro romano. «Saranno posizionati degli schermi con dei video – illustra Casini –. E sarà collocato anche il grande tavolo interattivo che era stato realizzato in occasione della mostra Bergomum».

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