La festa di Sant’Antonio abate: Messe, benedizioni e biligocc

LA TRADIZIONE. Ritorna mercoledì 17 gennaio nella chiesa-cappella vescovile dei Santi Marco e Maria, in via Locatelli, nota come chiesa di Santa Rita, l’antica festa di Sant’Antonio abate.

Sull’altare maggiore della chiesa, affidata alle cure pastorali della parrocchia di Sant’Alessandro della Croce, resterà esposta una statua del santo, alta ben tre metri, probabilmente di fine Settecento. Come da tradizione, all’esterno saranno benedetti veicoli e animali e ci saranno le bancarelle.

Sant’Antonio abate era un eremita del deserto, vissuto in Egitto tra il 250 e il 356. Intorno alla sua festa si sono cementate tradizioni molto care alla gente. Fino a un passato recente, Sant’Antonio abate era invocato come protettore dei lavori dei campi, degli animali e contro le malattie, come l’herpes zoster, popolarmente noto come «fuoco di Sant’Antonio». Oggi il santo viene presentato come modello di preghiera e penitenza. Il suo culto fu introdotto a Bergamo nel XIV secolo dai frati Antoniani che officiavano questa chiesa, che era inglobata nell’ospedale cittadino di San Marco, demolito nel 1938. L’iconografia ritrae Sant’Antonio abate come eremita del deserto mentre medita le Sacre Scritture e più raramente, anche se astoricamente, in vesti episcopali seduto su un trono. Viene inoltre raffigurato anche con una fiamma nella mano, simbolo di sapienza, oppure con accanto un cinghiale o un maiale, che alludevano al demonio, oppure circondato dagli animali da cortile, fra cui l’immancabile porcellino.

Le Messe e la benedizione

Questo il programma della giornata di mercoledì 17 gennaio (con possibilità delle Confessioni nell’intera giornata): Messe sono previste alle 7, 8, 10 (solenne), 13, 17 e 18,30. All’esterno della chiesa, dalle 7 alle 19, ci sarà la benedizione di veicoli, del sale per il bestiame e degli animali, con distribuzione della classica immaginetta del santo. Inoltre, dal Sentierone fino in piazza Matteotti, saranno allestite le tradizionali bancarelle con diversi generi merceologici, fra cui i «biligòcc», cioè le castagne affumicate che caratterizzato la festa del santo.

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