La luna piena è anche rosa. Ma non c’entra il colore - Gli scatti

Le vostre foto Tutti i grandi appassionati del cielo, degli astri e soprattutto della Luna, sono stati con il naso all’insù sabato sera 16 aprile. Anche nella Bergamasca è stato infatti possibile assistere allo spettacolo della «Luna Rosa», nome che non ha a che fare con il suo colore.

La Luna piena a Pasqua viene chiamata «Rosa» dai nativi americani per omaggiare la fioritura della pianta Phlox Subulata dal caratteristico colore rosa. La «Luna piena Rosa» è conosciuta anche con diversi altri nomi, in base al calendario lunare tradizionale delle varie tribù. Come riportato da Almanac.com, gli Algonchini la chiamavano «Luna del ghiaccio che si rompe», mentre i Dakota «Luna quando i fiumi diventano di nuovo navigabili», entrambi in riferimento allo scioglimento del ghiaccio che si verifica con la bella stagione. I Tlingit la chiamavano «Luna delle piante e degli arbusti che gemmano» e gli Oglala «Luna dell’erba rossa che appare».

La Luna piena Rosa è stata visibile dalla serata di sabato e dato che il disco lunare appare pieno molte ore prima e dopo l’effettiva fase di plenilunio ci sembrerà tale per tre giorni, Pasqua compresa, come indicato nel sito ufficiale della Nasa.

Il suo nome quindi deriva dalla fioritura di una pianta appartenente alla famiglia delle Polemoniaceae, la Phlox subulata, i cui fiori nel mese di aprile tingono di rosa i paesaggi del nord America. Per i nativi americani queste distese di delicati fiori colorati rappresentavano una rinascita dopo i rigori della stagione fredda.

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