L’asse interurbano tra le strade più pericolose d’Italia: i dati dell’Aci

Lo studio. La ex Statale 671, tra le strade extraurbane del Belpaese, registra il triste primato dei luoghi dove avvengono più incidenti.

Sulle strade italiane 73 incidenti su 100 avvengono nei centri abitati, cinque in autostrada e 22 su strade extraurbane. Sulla rete viaria principale si registrano 25 incidenti su 100 nei centri abitati, 24 in autostrada e 51 su strade extraurbane. E la Statale 671 Asse Interurbano di Bergamo è tra le strade extraurbane in cui si registrano più incidenti a livello nazionale (6 incidenti/km).

Sono i dati essenziali che emergono da «Localizzazione degli incidenti stradali 2021», lo studio, realizzato dall’Aci, che analizza i 31.407 incidenti (1.002 mortali), con 1.078 decessi (il 37,5% del totale) e 47.740 feriti, avvenuti su circa 53.000 chilometri di strade della rete viaria principale del Belpaese. L’indice di mortalità medio su questa rete è pari a 3,4 morti per 100 incidenti.

In autostrada le autovetture sono il 71,5% dei veicoli coinvolti in incidente (contro il 73,8% del 2019), i veicoli industriali - autocarro (anche leggero), autotreno o autoarticolato, motrice - sono il 22,9% (20,4% nel 2019) e i motocicli il 5,3% (valore stabile rispetto al 2019). Gli spostamenti e le partenze nei fine-settimana incidono in modo particolare: giugno, luglio e agosto i mesi con la maggiore incidentalità (ciascuno rappresenta il 10,5% circa del totale). Il venerdì è il giorno in cui si verificano più incidenti (15,2%). Dalle 18 alle 20 le ore più critiche. L’indice di mortalità, tuttavia, risulta più elevato a gennaio (4,2 decessi ogni 100 incidenti), seguito da giugno (4,0) Rispetto al 2019, gli incidenti sulla rete primaria sono diminuiti del 14% (media Italia -11,8%), i morti sono scesi del 14,2%, (media Italia -9,4%).

Le autostrade urbane si confermano quelle con la maggiore densità di incidenti a causa degli elevati flussi di traffico e della pluralità di mezzi diversi. La Penetrazione urbana della A24 (10 incidenti/km), la Tangenziale Nord di Milano nel tratto Monza e della Brianza (8,8 incidenti/km) e la Diramazione Capodichino A1 in Provincia di Napoli (8,1 incidenti/km), sono, infatti, le strade sulle quali si verificano più incidenti, mentre per la rete autostradale la media nazionale è di 1,03 incidenti/km. Per le strade extraurbane, dove la media nazionale è di 0,5 incidenti/km, il triste primato spetta a: Statale 719 Prato-Pistoia in Provincia di Firenze (8 incidenti/km), Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nel tratto in provincia di Milano (6,9 incidenti/km) e Statale 671 Asse Interurbano di Bergamo (6 incidenti/km).

Anche sulle strade extraurbane gli utenti vulnerabili rappresentano una quota molto elevata dei decessi, ancora in aumento: il 39% è ciclista, «dueruotista» o pedone. Nel 25% dei casi è deceduto un motociclista (270), nel 10% un pedone (114) e nel 3,5% un ciclista (38). Rispetto al 2019 aumentano i morti su due ruote a motore (erano 257), mentre diminuiscono i ciclisti deceduti (erano 53).

Rispetto al 2019, nel 2021 in complesso diminuiscono sia gli incidenti che i decessi (5.119 gli incidenti in meno, 179 i decessi): in autostrada incidenti -15,9%, morti -20,6%, sulle strade extraurbane, incidenti -10,1% morti -10,5%; nei centri abitati, incidenti -19,5% e morti -18,7%. Mentre aumentano gli incidenti rispetto al 2020: +40% su autostrade, +30,3% su strade extraurbane principali, +20% su strade urbane; morti +26,2% su autostrade, +18,8% su strade extraurbane principali, +6,1 su strade urbane.

© RIPRODUZIONE RISERVATA