L’inflazione frena, ma nessuno se n’è accorto: «Scostamenti impercettibili»

CAROVITA . Secondo Istat a giugno in Bergamasca l’indice su base annua è sceso al 5,5% contro il 6,6 dello scorso maggio Il dato su base mensile a -0,1%. I consumatori: «I prezzi sono talmente alti che è difficile accorgersi di certe riduzioni».

C’è la temperatura reale e quella percepita. Come per il caldo, sembra accadere anche per l’inflazione: c’è quella «reale», fotografata dai dati ufficiali secondo cui la corsa dei prezzi sta rallentando, e c’è l’«inflazione percepita» di chi fa la spesa (o va in vacanza, o paga la bolletta…) e vede invece scontrini sempre più cari. Succede pure a Bergamo. Perché i dati ufficiali, appunto quelli diffusi ieri dall’Istat su base provinciale e riferiti al mese di giugno, indicano in realtà un raffreddamento della curva dei prezzi: l’inflazione su base annua scende al 5,5% rispetto al 6,6% che si registrava a maggio, e per trovare un valore più basso bisogna tornare ad aprile 2022 (5,2%) ; l’inflazione su base mensile ha addirittura il segno negativo, -0,1%, ed è la terza volta nel giro dell’ultimo anno (prima era accaduto a marzo 2023, -0,3%, e a settembre 2022, -0,1%).

Alimentari e bevande all’8,1%

Spulciando le singole categorie, l’inflazione su base annua dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche si attesta adesso all’8,1%, contro il 9,7% osservato a maggio; la macrocategoria «spese per abitazione ed energia» viaggia al 10,2%, rispetto al 13,4% registrato a maggio, la voce «energia elettrica e gas» scende al 3,1% annuo (ma la bolla energetica era scoppiata tra marzo e aprile 2022, mesi ormai scivolati fuori dal confronto su base annua); i servizi di trasporto sono al 12,3% (erano al 16,1%). Spostando il focus sull’inflazione su base mensile, l’Istat indica in discesa le voci di spesa principali: -0,1% per prodotti alimentari e bevande analcoliche, -2,1% per «spese per abitazione ed energia», -6,2% per energia elettrica e gas; crescono invece i servizi di trasporto, +4,2% in un mese. A livello nazionale l’inflazione su base annua è scesa al 6,4%, rispetto al 7,6% di maggio, e l’Istat parla di «netta decelerazione dell’inflazione, in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale»: l’inflazione su base mensile è rimasta «nulla», allo 0%, e in Italia non accadeva da maggio 2021.

La voce delle associazioni di categoria

Oltre i numeri ufficiali, tuttavia, rimane la sensazione di una estenuante corsa dei prezzi, una sorta di «cronicizzazione» dell’inflazione. «È difficile accorgersi di questa riduzione dell’inflazione commenta Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo -. A fronte di una diminuzione effettiva dei prezzi energetici rispetto ai mesi scorsi, i prezzi degli alimentari non sono diminuiti con la stessa proporzione. Alcune specifiche voci restano in incremento: e non parliamo dei voli aerei, anche alla luce dei richiami delle autorità di settore nei giorni scorsi. Per le famiglie resta il problema di come far quadrare i conti, le più colpite sono sempre quelle meno abbienti. E se a settembre aumenteranno anche i prezzi del trasporto pubblico, la prospettiva non è certo confortante». Dall’estate rovente a un possibile autunno caldo. «È difficile parlare di diminuzione dei prezzi, se si pensa a quando si fa la spesa: ogni settimana la sensazione è quella di doverci mettere sempre qualche euro in più per riempire il carrello alla stessa maniera – concorda Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. Forse, nei mesi scorsi i prezzi erano saliti così tanto che ora non ci si accorge nemmeno di una eventuale discesa».

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