«Mi ha sfidato col coltello, ho temuto una strage»

Sul tram. La testimonianza dell’autista Teb minacciato alla fermata Negrisoli. Il giovane 23enne processato per direttissima: convalidato l’arresto.

«Quando ha sferrato la prima martellata frantumando i finestrini centrali si è scatenato il panico a bordo e io mi sono preoccupato per i passeggeri. Poi è venuto verso di me e ha spaccato il vetro della cabina, mi sono trovato quasi di fronte a lui che aveva in mano un coltello. Ho avuto davvero paura. In quel momento ero già al telefono con la centrale per avvisare e fortunatamente i carabinieri sono arrivati dopo due minuti: l’incubo è finito lì». A parlare è l’autista del tram, dipendente Teb dal 2009, che martedì pomeriggio ha vissuto momenti di terrore insieme ai suoi passeggeri alla fermata di via Negrisoli, dove un tunisino di 23 anni, armato di un coltello e un martello, ha dato in escandescenza e ha rotto 4 finestrini del mezzo pubblico, fortunatamente senza ferire né l’autista né i passeggeri.

«Tengo a precisare - racconta l’autista che preferisce mantenere l’anonimato - che non ho ricevuto segnalazioni dalla centrale. Non voglio attribuirmi meriti perché ho solo fatto quello che dovevo in base alla procedura». Tutto è cominciato quando il tunisino è salito alla fermata di Ranica con una bicicletta. «L’aveva posizionata dietro alla cabina di guida – spiega l’autista – e gli ho chiesto cortesemente di spostarla. Poi alla fermata Martinella ho sentito che discuteva con una signora, la quale poi mi ha detto che aveva chiesto di spostare la bici dalle porte d’ingresso. Alla fermata Negrisoli ho chiesto di smetterla e l’uomo è sceso dal tram, ho chiuso le porte, poi quando stavo per partire ha tirato fuori il martello e ha sferrato colpi ai vetri». Inevitabilmente si è scatenato il panico. «La mia paura – sottolinea il conducente – era che potesse riuscire a entrare sul tram e fare una strage. Le persone volevano che aprissi le porte ma l’uomo brandiva il coltello e se li avessi fatti scendere avrebbero corso seri rischi». In due minuti sono arrivati i carabinieri, che erano già sulle sue tracce, e hanno immobilizzato l’uomo col taser. «A quel punto – dice l’autista – la centrale mi ha detto di finire la corsa lentamente e poi sono rientrato in deposito fuori servizio». «Oggi (ieri per chi legge, ndr) – conclude – sono a riposo, ma domani (oggi, ndr) rientro al lavoro e sono preoccupato».

Nel frattempo, mercoledì, il giovane, arrestato con le accuse di danneggiamento e resistenza, è stato processato per direttissima. In aula il giovane ha affermato di aver dato in escandescenza sul tram dopo essere stato insultato da una donna. Ma non ha aggiunto una parola su quanto avrebbe fatto prima di salire sul mezzo: secondo una prima ricostruzione, sarebbe anche l’autore dei danneggiamenti di alcune auto in sosta a Ranica. E, al vaglio, ci sono pure alcuni episodi avvenuti ad Alzano.

I carabinieri lo hanno trovato alla fermata di via Negrisoli. Nella mano destra impugnava un martello, nella sinistra un coltello con una lunga lama. Aggressivo verso i militari, li ha sfidati a sparargli, battendosi il coltello sul petto e agitando le braccia. Il giovane si è poi liberato dallo zainetto avanzando verso i carabinieri, e a quel punto è stato bloccato grazie al taser. In caserma, durante le operazioni di identificazione, ha continuato ad avere un atteggiamento minaccioso. Avrebbe infatti mimato l’uso di un kalashnikov, affermando: «Faccio una strage». Arresto convalidato, il giudice ha disposto il carcere. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Alzano Camillo Bertocchi: «Ringraziamo le forze dell’ordine – ha scritto su Facebook – per questo risultato e per la velocità delle indagini condotte».

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