Monopattini, la Regione spinge sull’acceleratore: «Casco e assicurazione»

Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge al Parlamento per un giro di vite. Tra le altre norme, previsto il patentino per i minori.

La proposta di legge ora sfreccia dalla Lombardia al Parlamento. Tema: mettere qualche paletto in più all’uso dei monopattini, a tutela della sicurezza, introducendo l’obbligo di assicurazione e casco e un «patentino» per i minorenni. È il contenuto della proposta di legge al Parlamento approvata ieri a maggioranza – 40 voti a favore, 13 astenuti, 11 contrari – dal Consiglio regionale lombardo. L’obiettivo è far sì che le Camere possano integrare la normativa vigente con quei punti segnalati ieri dal Pirellone. Più nel dettaglio, si punta a inserire l’obbligo generalizzato di stipulazione della polizza per responsabilità civile verso terzi (attualmente per i monopattini l’obbligo di copertura assicurativa è in vigore solo per i monopattini a noleggio, attraverso le società dello sharing). La Lombardia chiede poi che i conducenti minorenni siano in possesso di un certificato che attesti la frequenza di un corso abilitativo gratuito della durata di quattro ore, organizzato dalle polizie locali. Punti finali: obbligo del casco per tutti, anche per i maggiorenni, e obbligo del marchio «Ce» per tutti i monopattini in circolazione.

Per Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza, «con questa proposta di legge al Parlamento vogliamo che la sicurezza stradale assuma un ruolo centrale nell’utilizzo dei monopattini elettrici. Ci siamo basati sui numeri e sulle denunce dei medici specializzati». Solo nella città di Milano, ha ricordato De Corato citando i dati di Areu, dal 1° giugno 2020 si sono registrati 957 incidenti legati ai monopattini che hanno richiesto l’intervento del soccorso sanitario. «Il governo – ha aggiunto De Corato – ha tentato di migliorare la normativa, ma, a parer mio, le modifiche entrate in vigore a novembre scorso non hanno in alcun modo incrementato la sicurezza. Le frecce, il doppio freno e la riduzione di 5 chilometri orari della velocità non hanno dato, finora, i risultati auspicati». Per il relatore Francesco Paolo Ghiroldi (Lega), il testo varato ieri «è importante sia in riferimento a quanto stabilito dal Parlamento, sia per la serie di migliorie rispetto al testo di partenza». Tra gli interventi in aula a favore del testo, quello del bergamasco Paolo Franco (Fratelli d’Italia): «Si tratta di regole che tutelano la sicurezza: questo fenomeno importante di mobilità va regolato». Via libera anche da Forza Italia: di «proposte molto concrete e al passo coi tempi» parla il capogruppo Gianluca Comazzi.

Per Jacopo Scandella, consigliere regionale del Partito democratico (i «dem» si sono astenuti), «la discussione ha avuto tempi e modi sbagliati. La Regione dapprima si è mossa solo per antagonismo con il Comune di Milano ed è poi intervenuta solo dopo che il Parlamento aveva legiferato sulla materia. I monopattini sono indubbiamente una risorsa per la mobilità dolce e come tali vanno considerati, senza pregiudizi. Certamente serve attenzione per la sicurezza e la tutela assicurativa, ma questi sono temi già ben presenti nella normativa. Abbiamo quindi chiesto alla Regione di impegnarsi ad attivare corsi di formazione per i ragazzi, un fattore essenziale per un uso responsabile dei monopattini e unica possibile azione di sua competenza su questo tema». Si è astenuto Niccolò Carretta, consigliere regionale di Azione: «Bene che l’assessorato abbia recepito il suggerimento che avevo dato insieme ad altri colleghi in Commissione, circa la previsione del patentino per i minorenni senza escluderli da questo servizio che, in molti casi, copre una fascia di territorio scoperta, per ragioni diverse, dai mezzi di trasporto pubblico tradizionali. Restano alcuni dubbi sulla richiesta di introduzione del casco anche sopra i 18 anni, soprattutto a proposito dei servizi in sharing e sulla richiesta di copertura assicurativa, che potrei anche condividere ma che rappresenta un chiaro cortocircuito se si guarda, ad esempio, alle biciclette, anche elettriche, sempre più numerose nelle nostre città. Stiamo parlando di mezzi nuovi, che incontrano le esigenze nuove degli utenti urbani. Cercare di bloccare questo processo è controproducente: è per questo che ho deciso di astenermi». Voto contrario, invece, da +Europa e Movimento 5 stelle.

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