Morti sulle strade 17 giovani, il 2022 l’anno tragico dei ventenni

La statistica. Dal 1° gennaio 2022 54 vittime in Bergamasca: quasi il 30% è rappresentato dalla fascia d’età dai 16 ai 30 anni.

Con Filippo Panzeri sale a 54 il numero delle persone che dal 1° gennaio 2022 hanno perso la vita sulle strade della Bergamasca e di bergamaschi che sono rimasti vittime di incidenti accaduti fuori provincia. Il dato che più colpisce è la strage di ventenni: sono 17 i giovani fino ai 30 anni che sono rimasti uccisi in schianti stradali, ossia quasi il 30% del totale. Va precisato che la cifra comprende anche 4 ragazzi fra i 16 e i 18 anni, ma comunque fa specie perché nell’ultimo decennio mai è risultata così alta, stando ai dati raccolti e diffusi dall’Associazione italiana familiari e vittime della strada onlus di Bergamo.

Il 2020 e il 2021 sono stati anni particolari, nei quali il numero delle vittime è risultato sensibilmente ridotto rispetto alla media per via dei lockdown durante i quali la circolazione dei veicoli ha subito un drastico restringimento. Lo scorso anno i morti sulle strade bergamasche (e vittime bergamasche fuori provincia) sono stati in totale 31, di cui solo 7 nella fascia 19/30 anni. Ventotto erano state nel 2020 (5 per la fascia 19/30 anni).

Diverso è il dato del 2019, che è in linea con quello di quest’anno, visto che siamo in epoca ante-Covid: 50 vittime totali, di cui 10 nella fascia 19/30 anni. Nel 2018 le vittime totali sono state addirittura superiori (59) a quelle del 2022, ma nettamente inferiori se si considera il range riguardante i ventenni: 6. Si scende a 45 totali nel 2017, con 10 morti fra i 19 e i 30 anni. E sono 54, come quest’anno, i morti in incidente del 2016, ma anche in questo caso le vittime ventenni sono inferiori come numero: 13. Nel 2015 gli schianti sulle strade bergamasche avevano mietuto 52 vittime, di cui 12 nello spettro d’età preso in considerazione in questo articolo.

Cinquantaquattro i morti sulle strade anche nel 2014, ma i ventenni erano stati solo 9. Nel 2013 le vittime erano state 61, di cui 13 del range 19/30, mentre il 2012 aveva visto morire 55 persone, di cui 11 ventenni.

In tutta Europa l’85% degli incidenti mortali è causato da velocità, abuso di alcol, assunzione di sostanze stupefacenti e, negli ultimi 20 anni, distrazioni a causa del cellulare

«La fascia di età più colpita negli anni è quella fra i 46 e i 65 anni - analizza Ivanni Carminati, presidente dell’associazione -. E la fascia oraria in cui avvengono più incidenti è quella tra le 12 e le 18, seguita da quella dalla 6 alle 12. Va così sfatato il luogo comune giornalistico delle stragi del sabato sera, che faranno più sensazione ma numericamente non sono preponderanti. Quest’anno ad esempio in Bergamasca il giorno più nero è stato il martedì: ne sono morti 11».

Carminati ricorda un’altra statistica che fa rabbrividire: in tutta Europa l’85% degli incidenti mortali è causato da velocità, abuso di alcol, assunzione di sostanze stupefacenti e, negli ultimi 20 anni, distrazioni a causa del cellulare. «Senza dubbio la velocità è la causa che determina più vittime - spiega -, perché un conto è andare contro un muro a 50 all’ora, un altro a 100 km/h. Nel 90% dei casi è l’errore umano a determinare l’incidente: una distrazione è sempre dietro l’angolo, ma se si va piano ci sono più possibilità di uscire vivi da un impatto».

Voltandosi indietro, però, Carminati può tirare un piccolo sospiro di sollievo: nel 2007, quando iniziò a raccogliere queste statistiche, i morti di incidente in Bergamasca erano 129. «Il dato è diminuito parecchio - analizza -, per svariati motivi, tra cui la diffusione di modelli di auto che montano un maggior numero di dispositivi di sicurezza, tipo i sensori anti-collisione, e l’introduzione della patente a punti e del reato di omicidio stradale che fanno da deterrente».

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