«Più cure a casa per gli anziani»: la Regione stanzia 265 milioni

LE DELIBERE. L’assessore Guido Bertolaso: questo è un cambiamento di rotta nell’assistenza domiciliare. Entro il 2025 presa in carico di 226mila over65. Disabili e sport: 974mila euro di contributi per le protesi.

Quasi 265 milioni di euro per potenziare il sistema dell’assistenza domiciliare integrata in Lombardia e arrivare entro il 2025 alla presa in carico di 226mila anziani ultra 65enni, incrementando di 134mila unità gli assistiti del 2019, già lievitati a 141mila nel 2022. Sui 264,7 milioni di fondi stanziati, risorse messe a disposizione dal Pnrr e dal decreto legge 34 del 2020, 67 milioni saranno destinati all’assunzione di personale nelle Case di comunità e al rafforzamento delle cure e delle varie attività. L’incremento del target delle cure domiciliari in Lombardia e la sinergia rafforzata con gli infermieri e i medici di famiglia sono al centro di due delibere approvate ieri dalla Giunta regionale, in cui si punta ad aumentare progressivamente il volume delle prestazioni di assistenza domiciliare, per arrivare entro la metà del 2026 alla presa in carico di almeno il 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni (la media italiana attuale è del 5%).

Inoltre, uno stanziamento di quasi 950mila euro sarà destinato all’acquisto di protesi per i disabili che praticano attività sportiva amatoriale. «Vogliamo avviare un cambiamento di rotta nell’assistenza domiciliare, così come indicato anche dagli obiettivi del Pnrr – ha spiegato l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso –. Stiamo lavorando anche su altre iniziative, in linea con la legge quadro sugli anziani e in attesa delle linee guida del ministero della Salute, perché puntiamo a rendere la casa primo luogo di cura. L’assistenza domiciliare e le residenze aperte rappresentano due pilastri nella nostra idea di supporto agli anziani. Le due delibere sono incentrate sull’incremento del target delle cure domiciliari, l’avvio del progetto di sorveglianza domiciliare con il coinvolgimento dei medici di medicina generale, infermieri e Case di Comunità, oltre all’acquisto di beni e servizi, per oltre 197 milioni di euro».

Le aggressioni nei Pronto soccorso

Poi un accenno alle aggressioni nei Pronto soccorso: «Serve maggiore sicurezza e tutela, non possiamo accettare che medici e infermieri vadano a lavorare con la paura di essere aggrediti». Le risorse per potenziare l’assistenza domiciliare saranno impiegate per i contratti e le convenzioni con le strutture pubbliche e private e il monitoraggio della sorveglianza domiciliare, intervenendo lì dove si palesano criticità e necessità di assistenza rafforzata sul territorio. Quanto all’incremento dei target delle cure domiciliari, si mira a potenziare il numero, la durata e l’intensità delle cure, anche palliative, e del sistema delle Rsa (case di riposo). Qui le risorse del Pnrr per il periodo 2023-25 ammontano a 132 milioni, di cui 65,1 solo nel 2023 (54,7 milioni nel 2024 e 12,8 nel 2025). Per i progetti di sorveglianza domiciliare, sono previste anche risorse del Pnrr (34,7 milioni nel periodo 2023-25, 17,7 solo nel 2023) per i beni e i servizi necessari all’erogazione delle cure (camici, carburante, noleggio) e ulteriori risorse (11 milioni) del Fondo sanitario regionale per l’avvio di unità di continuità assistenziale (Uca) a livello distrettuale.

L’altra delibera approvata riguarda i disabili e ammontano a 947.504 euro i contributi per l’acquisto di protesi utili alla pratica sportiva amatoriale. Le risorse sono destinate ai residenti in Lombardia affetti da paraplegia, tetraparesi, amputati e invalidi civili tra i 10 e i 64 anni, che potranno fare richiesta attraverso la piattaforma «Bandi online». «Siamo i primi in Italia a proporre questo modello», ha rimarcato Bertolaso. Il sottosegretario regionale con delega a Sport e giovani, la bergamasca Lara Magoni, ha sottolineato: «Lo sport deve essere inclusione e nessuno deve lasciato nell’angolo. Dalla mia esperienza di guida per non vedenti e bambini autistici nasce il mio interesse al provvedimento e oggi avviamo un percorso che ci vedrà protagonisti in futuro, anche con ausili ai bambini delle scuole primarie». Per accedere ai bandi, vi sarà una valutazione clinica dei requisiti per gli aventi diritto. «Questo provvedimento consente ai disabili di vivere un’esperienza formativa e terapeutica come lo sport, un percorso per mostrare talenti», ha detto l’assessore alla Famiglia Elena Lucchini.

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