Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 17 Febbraio 2020
«Quella voglia di lasciar perdere tutto
Ma ora desidero mettermi alla prova»
Inchiesta sui giovani 5/8. «A tredici anni non è facile scegliere. Senza scuola è stato un sollievo. Adesso sono cambiata, il Centro Meta del Patronato San Vincenzo mi ha aiutato a guardare la vita da un’altra prospettiva. Magari ricomincerò a studiare».
Stella era una ragazza timida, chiusa in se stessa come un riccio. Gli insuccessi a scuola hanno mandato in frantumi un’autostima già fragile, spingendola prima a cambiare indirizzo, poi a «lasciar perdere tutto». Col tempo, però, è cresciuta, è cambiata e il Centro Meta del Patronato San Vincenzo l’ha aiutata a guardare la vita da un’altra prospettiva.
«A tredici anni non è facile scegliere il proprio futuro – spiega –. Prendere una direzione sbagliata può portare conseguenze inaspettate, ed è questo che mi è capitato. Avevo scelto la scuola per parrucchiere, ma mi sono resa conto strada facendo che non mi interessava davvero. Non sono mai andata bene a scuola, ho sempre avuto moltissime difficoltà nello studio».
Il suo carattere chiuso e l’ambiente poco accogliente in cui si è trovata non l’hanno aiutata: «Non riuscivo a farmi degli amici, mi sentivo molto sola, emarginata dal resto della classe, con cui interagivo soltanto per il minimo indispensabile». Come una farfalla chiusa nel bozzolo, si sentiva in prigione: «Ho provato a cambiare, scegliendo l’indirizzo alberghiero. Anche in questo caso, però, non ho scelto sulla base di una reale passione. Pensavo soltanto che avrei potuto fare la cameriera in un bar, oppure trovare un posto in una struttura alberghiera o in un ristorante, seguendo l’esempio di mia madre che lavora in un agriturismo. Ho frequentato solo per qualche mese, poi mi sono ritirata». Così la scuola, senza troppo rumore, è scivolata via dalla vita di Stella: «Non è successo nulla di grave, non sono stata mai bocciata, ma non sono neppure riuscita a concludere il percorso. Ho deciso di restare a casa: aiutavo mia madre nelle faccende domestiche, uscivo con le amiche, andavo in discoteca. Nelle mie giornate mancava solo la routine quotidiana delle lezioni e dei compiti, ma per me era un sollievo».
Stella ora ha 18 anni e col tempo si è resa conto che le mancava qualcosa: «Non mi sono pentita di aver lasciato la scuola, in quel momento non avrei potuto fare diversamente. Questo però non significa che magari un giorno non potrò riprendere a studiare. Con la mentalità che ho adesso, farei una scelta diversa». Quale, però, non è ancora ben chiaro, come se Stella stesse ancora cercando il suo pianeta lontano nel bel mezzo di una nebulosa: «Forse sceglierei il Liceo linguistico oppure l’Istituto informatico, o comunque una scuola che mi porti a inseguire un traguardo, a ottenere un risultato concreto per la mia vita. Mi sono resa conto che davvero questo foglio di carta, il diploma, può cambiare il tuo destino».
Stella nel periodo trascorso a casa senza studiare né lavorare si sentiva smarrita, malinconica, si chiedeva che cosa mai avrebbe potuto fare nella vita. È arrivata al Centro Meta del Patronato San Vincenzo, che offre un percorso di formazione e di riorientamento, grazie al consiglio di un amico. «Mi sono presentata per un colloquio di prova e mi sono sentita subito a mio agio. Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalle attività proposte: nei laboratori dipingiamo, realizziamo sculture di legno, coltiviamo bonsai, piante aromatiche, e molto altro. Mi sono trovata bene anche con le altre persone, ed è la prima volta che mi succede. Mi sono resa conto di essere cambiata profondamente, mi sento una persona diversa, ho acquistato consapevolezza del mio valore. Qui ho finalmente scoperto di avere delle qualità da esprimere».
Presto Stella dovrebbe iniziare il suo primo tirocinio: «Mi piacerebbe molto riuscire a guadagnare qualcosa ed essere indipendente. Sento il desiderio di mettermi alla prova e di avere finalmente qualcosa da raccontare nel mio curriculum, che per adesso è ancora un foglio bianco».
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