Scuola, ritorno anticipato sui banchi per i 7mila studenti rimandati a settembre

Gli esami. È questa la stima degli alunni con «giudizio sospeso» per la Bergamasca. In provincia diversi istituti sono già partiti, le pratiche vanno concluse entro il 31 agosto.

Sono i «pionieri» della prima campanella. Migliaia di studenti superiori bergamaschi in questi giorni stanno già tornando in classe per gli «esami di riparazione»: qualche istituto è già partito, una fetta consistente lo farà da lunedì. Sono 71mila gli alunni lombardi rimandati a settembre: si stima che circa il 10% di questi, cioè 7mila studenti, siano bergamaschi.

Sant’Alessandro una data «ponte»

L’estate è stata di studio intenso, per alcune migliaia di studenti bergamaschi la cui promozione è rimasta «in sospeso» e sarà definita solo dal risultato degli esami. Il calendario varia per ogni istituto, come da tradizione. «In città gli esami partiranno prevalentemente da lunedì: Sant’Alessandro è sempre stata una data “ponte” per molti istituti – spiega Gloria Farisé, presidente della sezione bergamasca dell’Associazione nazionale presidi e dirigente del Liceo Falcone in città -. In provincia invece diverse scuole sono partite o partono proprio in questa settimana da mercoledì-giovedì, per concludere tutte le pratiche entro il 31 agosto. Ma si può andare anche oltre quella data. Le norme specificano che tutte le incombenze devono essere concluse “entro la fine dell’anno scolastico (31 agosto, ndr) e non oltre l’inizio delle lezioni”, che partiranno il 12 settembre».

«Nessun problema col personale»

Sul fronte del personale docente, «per gli esami non ci sono particolari problemi – osserva Farisé -: fino al 31 agosto, anche i docenti già trasferiti rimangono in servizi nella vecchia scuola, così come il personale annuale o supplente. In caso di trasferimento, comunque, il personale trasferito conclude la sua attività nella vecchia scuola anche se è iniziato formalmente l’anno nuovo (cioè se si è oltre il 31 agosto, ndr), salvo casi particolari come trasferimenti fuori regioni. Nei licei quest’anno si segnalano tra l’altro pochi trasferimenti». Guardando ai dati di fine giugno su un campione rappresentativo di scuole superiori cittadine, tra licei e istituti tecnici, la quota dei rimandati spaziava quasi tra il 15 e il 30%: i valori più bassi al Lussana col 16,3% di rimandati, il massimo al Paleocapa col 29,5%. «Negli ultimi anni – allarga lo sguardo Farisé – la tendenza è comunque quella di un calo. Il sistema ha funzionato bene anche dopo il Covid».

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