Scuole paritarie, aiuti agli studenti
Dalla Cei contributi per oltre 2 milioni

Nella Bergamasca in tutto 1.098 contributi di 2.000 euro ciascuno alle famiglie con Isee inferiore ai 25 mila euro.

L’aiuto concreto unisce genitori, figli, scuole. Intrecciati attorno alla volontà di superare le difficoltà dell’emergenza mantenendo «cuciti» i legami educativi, ci sono i risultati del bando promosso in estate dalla Presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei) per l’assegnazione di sussidi di studio per l’anno scolastico 2020/21. Un supporto tangibile per le famiglie con figli che frequentano le scuole secondarie (medie e superiori) paritarie, con Isee inferiore ai 25 mila euro (o ai 35 mila euro nel caso di due figli iscritti): nella Bergamasca la Cei ha assegnato 1.098 contributi di duemila euro ciascuno, destinati a studenti che frequentano un totale di 62 scuole tra città e provincia, non solo d’ispirazione cattolica. A livello nazionale, erano 20 mila i sussidi messi complessivamente a disposizione.

«Un intervento a favore della collettività, come misura di sostegno agli studenti più in difficoltà a causa della crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria», spiegava la Cei nella lettera di accompagnamento al bando. La fragilità economica post-crisi rischia infatti di intaccare anche la sfera educativa, fatta di istruzione ma anche rapporti umani e sociali che si creano tra i banchi. Qui, su un aspetto cruciale della formazione, è intervenuto uno dei molteplici strumenti messi in campo dalla Cei per la tenuta delle comunità.

Un aiuto vero, molti riscontri

«È stato un aiuto notevole, concreto e rapido, apprezzato da tutti, dai genitori e dalle stesse scuole – sottolinea Daniela Noris, direttrice dell’Ufficio per la Pastorale scolastica della diocesi di Bergamo -. Stiamo ricevendo davvero molti riscontri significativi». Il migliaio di famiglie aiutate – alcune, appunto, con più figli iscritti alle secondarie paritarie – racconta un’ulteriore prospettiva del mondo scolastico. «Questo dato si può leggere da più punti di vista. In primo luogo, si evidenzia che nelle scuole paritarie non ci sono solo studenti provenienti da famiglie particolarmente agiate: il requisito per accedere a questo contributo era appunto avere un Isee inferiore ai 25 mila euro, quindi non significativamente alto, anzi, e infatti queste famiglie hanno trovato una possibilità di aiuto concreto nell’iniziativa promossa dalla Cei», sottolinea Noris. Concretamente, il sussidio – le cui erogazioni saranno ultimate indicativamente entro i primi venti giorni di settembre, in linea con l’inizio delle lezioni – arriva nominativamente allo studente, e la scuola provvede a detrarre quei duemila euro dalla retta per l’anno scolastico 2020/2021; ogni famiglia dovrà poi sottoscrivere una dichiarazione in cui si attesta di aver ricevuto il contributo.

Focus sulle secondarie

Il focus dedicato in particolare alle scuole secondarie si spiega perché questa fascia è meno supportata da contributi pubblici regionali o statali, rispetto alle primarie paritarie. «Un numero così alto di richieste significa che l’attenzione per questo tipo di intervento è alta, e che la Bergamasca sta soffrendo anche in questo campo le conseguenze economiche dell’emergenza - riflette la direttrice dell’Ufficio diocesano per la Pastorale scolastica -. Presentando le richieste le famiglie si sono esposte, hanno dichiarato un bisogno. È un bisogno che non sempre è evidente, che spesso fatica a emergere, e che però c’è, è reale, ma nei cui confronti si stanno dando delle risposte».

Semplicità nella richiesta e rapidità nell’erogazione: per la raccolta delle domande, la Cei aveva predisposto una specifica piattaforma web, con una procedura snella, in cui le stesse diocesi e scuole si sono fatte parte attiva per supportare le richieste. È dai dettagli, spesso decisivi, che emerge l’ulteriore apprezzamento per il bando messo in campo dalla Conferenza episcopale italiana, capace di unire tutte le componenti di questo mondo educativo. «Le scuole hanno riferito una grande riconoscenza da parte dei genitori. Di riflesso, nell’aiuto alle famiglie c’è anche il supporto agli istituti scolastici, perché il sussidio concorre a mantenere la solidità e la continuità nelle scelte educative - aggiunge Daniela Noris -. L’aver ricevuto un aiuto così consistente può essere un’ulteriore motivazione a proseguire la scelta di frequentare una scuola paritaria».

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