Sfila orologio a uomo di 94 anni: è di poco valore, glielo restituisce

La storia La vittima, un ex finanziere, ha inseguito la ladra che, resasi contro dello scarso valore, si è fermata e ha ridato il maltolto.

Mani di velluto, ma occhio non certo da intenditrice, la ladra che lunedì mattina 4 luglio ha sfilato l’orologio a un pensionato in via Toti, nei pressi dell’incrocio con via Coghetti. Con la tecnica del bacio la donna - sulla trentina, vestita di nero, parlata italiana e pancione da gravidanza che per la vittima era falso - ha fatto sparire l’orologio dal polso dell’anziano. L’uomo, Alvaro Giacomini, ex ufficiale della Guardia di Finanza, 94 anni da compiere il prossimo 23 agosto, s’è subito accorto del furto e ha inseguito la malvivente. Che, probabilmente resasi conto dello scarso valore della refurtiva, s’è fermata, ha riconsegnato il maltolto per poi dileguarsi.

È accaduto alle 10. Giacomini era appena risalito in auto (sì, guida ancora a quell’età e al telefono col nostro giornale ha dato l’impressione di essere molto arzillo) dopo essere stato in un’autoscuola per le pratiche del rinnovo della patente. «Apro lo sportello della mia vettura - racconta il 94enne -, mi siedo e all’improvviso sbuca una donna da non so dove. Si appoggia allo sportello impedendomi di chiuderlo e mi chiede se posso aiutarla a trovare lavoro. Ho risposto che non potevo esserle utile e le ho chiesto di andarsene. Avevo le braccia appoggiate sulle ginocchia, lei me le ha prese e mi ha dato un bacio sulla guancia. Poi se ne è andata tranquillamente. Io mi sono subito accorto che mancava l’orologio, così l’ho inseguita gridando “Ladra, restituiscimelo”».

La donna ha restituito l’orologio: dopo una ventina di metri s’è fermata. Non per buon cuore, ma presumibilmente dopo aver capito che il bottino non era granché

Lei lo ha fatto: dopo una ventina di metri s’è fermata. Non per buon cuore, ma presumibilmente dopo aver capito che il bottino non era granché. «È un orologio che ho acquistato a Lugano nel 1949, quando ero in servizio sul confine con la Svizzera - racconta il signor Giacomini, che abita a Monterosso -. Non è di gran marca, ma ha un bel quadrante. Forse la ladra pensava fosse d’oro, ma non è così. Qualche anno fa l’avevo portato da un orefice che mi aveva detto che l’orologio era un po’ stanco. Ogni tanto lo riesumo dal cassetto e me lo metto».

Non era la prima volta

Il 94enne dice di esser già scampato a due tentativi di furto per strada. «Un anno fa in via Partigiani una ragazza è venuta verso di me come per abbracciarmi. “Non faccia un passo in più!”, le ho intimato. Ed è scappata con un complice - racconta l’ex finanziere -. Quindici giorni fa a Monterosso una donna mi ha chiesto indicazioni stradali. “Stia alla larga!”, le ho detto». Portava anche in quelle due occasioni l’orologio? «Non me lo ricordo - risponde -. Non so se è lui a far gola ai ladri o sono io con i miei 94 anni». Così indifeso il signor Alvaro, però, non pare proprio.

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