Sorpreso nel sonno dai ladri: «Ho sparato alla cieca per spaventarli»

BERGAMO. Raid in una villetta del quartiere di Longuelo, i banditi albanesi di 26 e 27 anni con passamontagna svegliano un 85enne e lo strattonano: «I soldi, i soldi!». Lui prende il revolver da sotto il cuscino e ne colpisce uno di striscio al collo. Entrambi arrestati.

Si era addormentato a letto davanti alla tv, mentre stava guardando la partita. All’improvviso si è sentito tirare per il bavero del pigiama: ha aperto gli occhi e si è trovato davanti due giovani con il volto coperto da passamontagna, in mano un piede di porco. «I soldi, i soldi!» gli hanno urlato. Lui, un ex finanziere di 85 anni - 86 a luglio - ha allungato la mano e ha detto «Adesso ve li do, aspettate». Invece ha preso il revolver calibro 38 che aveva sotto il cuscino e ha sparato. Alla cieca, per spaventarli, ha raccontato domenica agli agenti della Squadra Mobile della questura. Non l’ha puntata contro di loro, ma ha colpito uno dei rapinatori di striscio, al collo.

Sono stati attimi di terrore

Momenti di terrore quelli vissuti sabato sera in una villetta a schiera di Longuelo, dove il finanziere in pensione vive con la moglie. Non era nemmeno notte fonda, quando i due rapinatori hanno fatto irruzione in casa. Erano le 21.30, l’uomo era in camera da letto al piano rialzato mentre la moglie era in una stanza al piano di sopra, intenta a leggere. Una serata tranquilla. Lei, una libera professionista, era rientrata dopo una settimana fuori casa e il marito, che ha qualche problema di udito, rimasto solo aveva preferito dormire con la pistola sotto il cuscino.

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Sabato sera non ha sentito i rumori, mentre i due scassinavano la portafinestra della camera da letto usando un piede di porco. Guardava una partita di calcio in tv e si era appisolato. All’improvviso si è sentito strattonare. Uno dei rapinatori lo ha preso per il bavero e lo ha fatto sedere sul letto. «I soldi, i soldi!» gli ha urlato in faccia. In quei terribili istanti il suo pensiero è andato subito alla pistola, lì sotto il cuscino. Ha finto di allungare la mano per prendere i soldi e l’ha estratta. I due rapinatori, che avevano già preso il suo borsello con dentro 200 euro e i documenti, non si aspettavano una mossa del genere.

L’ottantacinquenne ha sparato un colpo - per intimidirli, ha poi raccontato - del suo revolver calibro 38 detenuto regolarmente per uso sportivo. Ha ferito al collo uno dei due banditi, di striscio. Questione di millimetri e avrebbe potuto andare molto peggio. I due, spaventati quanto l’ex finanziere, sono scappati precipitosamente giù dalle scale. La moglie, sentito il botto e i rumori, ha pensato che il marito fosse caduto. Si è affacciata dal piano di sopra e il marito le ha urlato «i ladri, i ladri!».

I due sono scappati dal retro e poi, facendo il giro del giardino, hanno scavalcato la recinzione dell’ingresso e si sono diretti uno verso l’imbocco della via asfaltata e l’altro verso il prato vicino. La moglie del pensionato ha subito chiamato il 112 raccontando quello che era successo, nel frattempo è accorso anche un vicino.

Il primo rapinatore subito arrestato

Al 112 negli stessi attimi è arrivata una telefonata che segnalava un ragazzo ferito in strada, all’incrocio tra via Longuelo e via Astino: sono arrivate un’ambulanza e una pattuglia della squadra Volanti. Il ferito è stato caricato in ambulanza e trasportato in codice giallo all’ospedale «Papa Giovanni XXIII». Una pattuglia lo ha seguito al pronto soccorso, dove è stato medicato e dimesso per la ferita superficiale. In mattinata, arrestato per rapina aggravata, è stato portato nel carcere di via Gleno. Si tratta di un giovane di 27 anni di origini albanesi senza fissa dimora, incensurato. Gli agenti della Squadra Mobile hanno raccolto le prime testimonianze dell’ex finanziere e della moglie ed effettuato tutti gli accertamenti per ricostruire la dinamica della rapina, mentre la Scientifica si è occupata dei rilievi di eventuli impronte e tracce lasciate dai due. Il revolver è stato sequestrato, mentre il borsello non è stato ancora ritrovato. Lo hanno cercato anche domenica mattina, alla luce del sole, ma i rapinatori se ne saranno probabilmente sbarazzati durante la fuga.

L’ex finanziere è stato ascoltato ieri mattina in questura per diverse ore e ha ricostruito minuziosamente i fatti. Nei suoi confronti al momento non sono stati presi provvedimenti in relazione al colpo di pistola esploso e al ferimento del rapinatore. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Laura Cocucci che dovrà valutare la sua posizione, in particolare riguardo alla scriminante della legittima difesa. Stando ai primi riscontri, l’arma era detenuta regolarmente e sotto la sorveglianza del possessore, come disposto dalla norma.

L’irruzione e la cattura del secondo ladro

Sabato sera mentre i colleghi erano nella villetta di Longuelo impegnati negli accertamenti, altre pattuglie della polizia si sono messe a caccia del complice. Pochi i dettagli su di lui, visto che entrambi avevano il volto coperto da passamontagna e l’ex finanziere non è riuscito a cogliere, nel buio, particolari utili a identificarli. L’impianto di allarme era staccato perché era ancora presto ed entrambi i coniugi erano in casa. Al contrario di quando, nel gennaio 2011, i ladri erano entrati nella villetta e avevano rubato sei quadri, del valore di circa 12mila euro, usando la tecnica del forellino in una persiana. In quell’occasione l’antifurto si era attivato e i ladri erano fuggiti (portando comunque via il bottino).

Le telecamere di sorveglianza dei vicini di casa sabato sera erano in funzione e sono state subito acquisite dai poliziotti. Nel corso della mattinata, controllando le banche dati partendo dal nome del giovane arrestato, gli investigatori sono riusciti a risalire al complice: i due utilizzavano come base operativa un appartamento a poca distanza dalla villetta rapinata.

In tarda mattinata gli agenti hanno fatto irruzione nell’appartamento. Il giovane è fuggito dal terzo piano calandosi di balcone in balcone, arrivato in strada ha tentato la fuga ma è stato inseguito e catturato. Per lui è scattato il fermo per rapina aggravata (la flagranza era ormai passata) e l’arresto per resistenza. Anche lui, dopo essere stato portato in questura, è finito nel carcere di via Gleno. È un giovane di 26 anni di origini albanesi, senza fissa dimora, con precedenti e irregolare, in quanto espulso tre anni fa dal territorio nazionale. I due saranno interrogati nei prossimi giorni dal giudice per le indagini preliminari per la convalida dei provvedimenti. In mattinata in questura è stato convocato il finanziere, mentre la moglie è rimasta a casa: non ha assistito alla scena né visto i rapinatori, ma ha solo sentito i rumori dei loro passi per le scale.

I due giovani sono sospettati di essere «pendolari» delle rapine: si spostano ogni due- tre mesi in posti diversi, approfittando di abitazioni messe a disposizione da conoscenti, mettono a segno i colpi e se ne vanno in altre province o regioni.

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